Benvenuti nell'italia dei bulli. Neanche il tempo che finisca di suionare la campanella, e già volano botte. Tra studenti (e la cosa sarebbe gia grave)? No, tra un alunno e il suo insegnante. Accade ad Avellino, dove un docente ha rimproverato un suo allievo ed è finito al tappeto, messo ko dal ragazzo.
Teatro della scena inquietante, l'Itis «Guido Dorso». Ma le versioni sull'episodio appaiono contrastanti. Il docente dice di aver dato un «buffetto sulla guancia», il ragazzo afferma di aver reagito a «un'aggressione». Ad accertare la verità dovrà essere ora la polizia, chiamata sul luogo del misfatto dal preside della scuola.
Intanto i siti locali riportano che «un insegnante di 46 anni è stato picchiato da un alunno dopo un rimprovero». Ma la versione del giovane e quella dell'insegnante divergono. Da una parte il docente che dice di aver rimproverato il 18enne perché con uno scooter infastidiva gli altri alunni. Dall'altra il ragazzo che dice di essere stato schiaffeggiato e di aver reagito all'aggressione.
Meno dubbi invece sulla dinamica di un altro episodio di bullismo accaduto, sempre ieri, ma in una scuola di Bologna. In un istituto professionale un ragazzo di 16 anni ha minacciato un docente di chiamare il padre che «gli spaccasse la faccia». Parole violentissime. Inaccettabili dovunque, meno che mai in un'aula scolastica, dove (in teoria) il rispetto per i professori dovrebbe venire prima di ogni cosa. Il quotidiano Il Resto del Carlino racconta che lo studente avrebbe iniziato a spintonare un compagno e successivamente a disturbare anche il resto della classe, rendendo necessario l'intervento disciplinare dell'insegnante.
Nonostante i rimproveri, il 16enne ha continuato a inveire, gettando a terra diversi oggetti e rendendo impossibile il normale svolgimento delle attività didattiche. Esasperato, l'insegnante ha deciso di mettere una nota all'alunno indisciplinato, come prevede il regolamento scolastico. Questo provvedimento, però, ha scatenato definitivamente il ragazzo che dall'indisciplina è passato alle minacce: «Se mi metti una nota, chiamo mio padre che è un pugile e ti spacca la faccia. Ti conviene non farlo». Come se non bastasse, il giovane avrebbe anche preso a pugni la lavagna per intimorire il docente.
Il professore però non si è intimidito, anzi ha subito sporto denuncia ai carabinieri, che hanno allertato la procura dei minori del capoluogo emiliano. Intanto dal ministero dell'Istruzione hanno varato il decalogo anti-bulli.Servirà a qualcosa?
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