L'intelligenza artificiale ha lo stesso spirito di arazzi e cattedrali

Non bisogna avere paura delle macchine "pensanti". È una rivoluzione umana che ci aiuta a crescere e a farlo collaborando l'uno con l'altro

L'intelligenza artificiale ha lo stesso spirito di arazzi e cattedrali

Troverò una strada o ne costruirò una. Questa frase è stata associata al famoso generale Annibale così come al filosofo Francis Bacon, ma ha anche una rilevanza moderna. Si tratta di un pronunciamento sull'emergente. Una tecnologia emergente. Un futuro emergente. L'intelligenza artificiale è ancora agli inizi più la usiamo, più ci avviciniamo alla fase successiva. Con essa, possiamo fare e diventare molto di più. Mi viene in mente il momento in cui ho iniziato a capire cos'avrei voluto fare da grande, quasi 40 anni fa, in una birreria della Silicon Valley. Facciamo un attimo un passo indietro. Siamo alla fine degli anni 80 e io sono uno studente della Stanford University. Ho appena scelto il mio corso di studi con una specializzazione chiamata Sistemi Simbolici. Uno dei motivi per cui l'ho scelta è che una delle sue componenti principali era l'intelligenza artificiale. Così ho contattato John McCarthy, un professore di Stanford. Ci siamo incontrati per bere qualcosa alla birreria Oasis e per parlare di intelligenza artificiale. Abbiamo parlato del test di Turing, dell'autonomia dell'uomo, dell'imitazione e del riconoscimento dei modelli e di altro ancora. Per chi non lo conoscesse, il professor John McCarthy è stato un illustre informatico e scienziato cognitivo. Ma è noto soprattutto per essere stato uno dei fondatori della disciplina dell'AI. È stato infatti coautore dell'articolo che ha coniato il termine «intelligenza artificiale». Ed eccomi qui, un fortunato ventunenne, a discutere e dibattere con lui. Quella birreria è stata un punto di svolta dell'intelligenza artificiale, per me. Quel punto di svolta è avvenuto solamente perché, al liceo, mi ero imbattuto in un libro intitolato Gödel, Escher, Bach. È l'esame dei nessi profondi che intercorrono tra il matematico Kurt Gödel, l'artista M.C. Escher e il compositore Johann Sebastian Bach. Il suo sottotitolo, Un'eterna ghirlanda brillante, suggerisce quanto siano intrecciate le varie discipline ed espressioni dell'intelligenza umana. Nel libro, l'autore Douglas Hofstadter afferma, con preveggenza: «Ogni aspetto della vita era già lì, come parte dell'arazzo. Per una frazione di secondo vidi tutto l'arazzo e capii di cosa si trattasse». Immaginatevi Hofstader in questi momenti, la sua mente deliziata dal filo dell'arazzo che si snoda attraverso Gödel, Escher e Bach. Oggi, con l'intelligenza artificiale, più esseri umani hanno la stessa opportunità. Possono trovare la strada, o costruirne una. Gli strumenti di AI, come ChatGPT, CoPilot o Pi, ci consentono di farlo. Imparano da un corpus di materiale online fatto dall'essere umano e riguardante l'essere umano. Non ci sostituiscono, sono una nostra estensione potente. Immaginate di poter trovare un filo conduttore tra Gödel, Escher, Bach, E ANCHE Caravaggio, E ANCHE Rousseau E ANCHE Vivaldi. Oppure di poter trovare un filo conduttore tra le competenze che possedete, le competenze necessarie per un lavoro e il tasso di crescita di tale impiego nella vostra regione. Oppure un filo conduttore che unisce gli ingredienti della vostra cucina, la cucina classica vietnamita, la posizione di un supermercato vicino e il tempo per raggiungerlo. Davanti a noi abbiamo un'amplissima collezione di creazioni e contributi umani intrecciati insieme, accessibili e in costante espansione. E adesso abbiamo uno strumento che ci aiuta ad avere accesso all'arazzo intero in qualunque punto iniziamo a guardarlo, qualunque sia il filo che iniziamo a tirare per primo. È uno strumento potente. Uno strumento che può aiutarci a trovare una strada o a costruirne una.

Le cattedrali. Quando pronuncio questa parola, la dico senza aggiungere nulla, perché anche voi, come me, quando la sentite, possiate guardarvi dentro o guardare in alto. Quanto sono fortunati coloro che in Europa trascorrono la vita circondati da cattedrali questi ricordi di grandi progetti che sono stati il lavoro di generazioni di persone. Progetti che sono stati avviati da una generazione con la speranza che la generazione successiva portasse a termine il compito. Il muratore che gettava le fondamenta della cattedrale immaginava che sarebbe stato il suo pronipote a terminare le guglie. Le cattedrali sono alcune delle creazioni più impressionanti dell'umanità, quindi non c'è da stupirsi che siano loro le imprese più ambiziose e innovative dell'umanità. I progetti di cattedrali - come il programma di sbarco sulla Luna dell'Apollo e il nostro impegno globale per mitigare il cambiamento climatico - sono importanti per il progresso della società umana. Come il grifone, ci guidano verso una missione e uno scopo condivisi. I progetti delle cattedrali richiedono l'apporto di molteplici mani. Mani che lavorano in armonia tra diverse regioni, discipline e generazioni E anche se questi progetti di cattedrali non svettano nel cielo come le cattedrali vere, un'elevazione comunque avviene. Un'elevazione dell'umanità. Per usare le parole dello scrittore e aviatore Antoine de Saint-Exupéry: «Una cattedrale è costruita con le pietre, è fatta di pietre; ma la cattedrale nobilita ogni pietra, che diventa una pietra della cattedrale. Allo stesso modo, troverete la fratellanza solo in qualcosa di più grande di voi, perché si è fratelli solo quando si è parte di qualcosa, non si è semplicemente fratelli». Infatti, non è solo una pietra, ma una pietra della cattedrale. Non è solo una parola, ma una parola in una lingua. Non è solo una nota, ma una nota di una canzone. Le singole parti sono rese migliori e più belle dalla finalità che le accomuna, vengono nobilitate dal progetto che formano insieme. Un'altra forma di arazzo. I progetti di cattedrali conferiscono nobiltà ai nostri sforzi. E ci trasformano in un sodalizio. A questo proposito, sì, è stato James Watt a regalarci il motore a vapore. Ma era stato Thomas Savery a brevettare il motore a vapore, 60 anni prima. E fu Thomas Newcomen a farlo funzionare a pressione atmosferica. Watt si basò sul loro operato per rendere più efficienti i motori a vapore. Fu Humphry Davy a creare per primo un dispositivo per la luce elettrica. E fu Joseph Swan, 50 anni dopo, a utilizzare la carta carbonizzata per produrre filamenti. Ma fu solo quando Swan fuse la sua azienda con un'impresa gestita da Thomas Edison che si arrivò a produrre una lampadina utilizzabile e commerciabile. Potrei continuare. Per capire che cosa costruire, hanno semplicemente iniziato a costruire. Le storie del telescopio, della radio, dell'automobile, dell'ascensore, dell'aereo e di molte altre invenzioni seguono lo stesso schema. Compresa l'intelligenza artificiale. E questa è anche la natura dei progetti di cattedrali: danno all'umanità un orientamento, una direzione da seguire. Come non potrebbero? Le cattedrali stesse sono essenzialmente delle bussole. Sono disposte in modo tale che l'ingresso sia rivolto verso ovest e il coro verso est. I viaggiatori e gli abitanti del luogo possono orientarsi semplicemente guardando alla loro architettura.

Allo stesso modo, possiamo usare i nostri progetti di cattedrali per orientarci e intraprendere la direzione più vantaggiosa per l'umanità. Il futuro dipende da questo.

*Il testo è tratto dalla Lectio Doctoralis nel corso del II simposio dell'Anima e dell'Economia di Solomeo. Ringraziamo l'Università degli Studi di Perugia e la Brunello Cucinelli Spa.

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