L'Irlanda del Nord festeggia il suo centenario. La Regina: "La riconciliazione non è scontata"

Il 3 maggio le 32 contee furono divise. Le sfide e le tensioni dopo la Brexit

L'Irlanda del Nord festeggia il suo centenario. La Regina: "La riconciliazione non è scontata"

Cent'anni di storia, di diversità e di confini. Il 3 maggio di un secolo fa nasceva, senza far rumore, l'Irlanda del Nord. Le 32 contee d'Irlanda furono divise in due senza fanfare, né cerimonie. Il terremoto politico che ne derivò non fu avvertito immediatamente nemmeno da coloro che vivevano sul confine, poiché le prime frontiere fisiche apparvero soltanto molti anni dopo. E soltanto il mese successivo il nuovo stato si dotò di un Parlamento funzionante e di un primo ministro, James Craig. Da allora la storia di questo Paese, in cui molti si sentono irlandesi e alcuni ancora inglesi, ha attraversato una lunga guerra fratricida con decine di migliaia di morti, conclusasi solo nel '98 con l'accordo del Venerdì Santo. Si è costruita un'indipendenza economica e ora affronta i cambiamenti e le tensioni derivanti dalla Brexit. «Il mantenimento della pace è prima di tutto merito del popolo nordirlandese - ha detto la Regina ricordando i cent'anni della fondazione - sulle cui spalle riposa il futuro. Questa ricorrenza ci ricorda la nostra complessa storia e ci fornisce un'occasione per riflettere sui nostri punti di forza e le nostre diversità».

In un momento in cui riemergono antiche tensioni provocate dall'uscita dall'Europa del Regno Unito, Elisabetta ha invitato tutti a mantenere la pace rendendo omaggio a quella «generazione di leader coraggiosi e visionari che riuscirono ad anteporre la riconciliazione alle divisioni». «Riconciliazione, uguaglianza e comprensione reciproca non possono essere date per scontate». Ricordando la sua visita di dieci anni fa in Irlanda insieme al marito Filippo, la Sovrana ha inviato i suoi auguri più alla gente che «di generazione in generazione ha saputo costruire una società inclusiva, prospera e piena di speranza rafforzata dai successi del processo di pace». Anche il premier Boris Johnson ha ricordato «questo anniversario nazionale così importante» sottolineando le capacità insite nel Paese, l'industria e la ricerca che «ispirano i giovani», ma enfatizzando anche la necessità di ripensare alla storia passata. «La gente dell'Irlanda del Nord, della Repubblica d'Irlanda e del Regno Unito - ha dichiarato Johnson - guarderanno questo traguardo da diversi punti di vista». Sulle sue interpretazioni invita alla cautela il presidente irlandese Michael D Higgins: «Abbiamo moltissime informazioni, approfittiamo di tutto il nuovo materiale a disposizione - ha detto ieri alla Bbc- ci sono degli eventi accaduti che ritengo debbano venir considerati il più possibile, dal punto di vista dei fatti». Anche il ministro per l'Irlanda del Nord Brandon Lewis ha rimarcato la necessità di una nuova riflessione escludendo l'ipotesi di un referendum sulla riunificazione in futuro.

«Tornando indietro a quel 3 maggio del 1921 - ha detto Lewis - non fu soltanto il giorno in cui nacque l'Irlanda del Nord ma anche l'inizio del Regno Unito come lo conosciamo ora». Lewis ha ammesso che tra i due Stati ci sono stati «momenti difficili» e che sul futuro esistono opinioni diverse, ma ha affermato che «l'Irlanda del Nord è un esempio di riconciliazione, pace e crescita per il mondo».

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