La sua nomina ha fatto scalpore. Non che non fosse tra le papabili per l'incarico, ma la prima scelta del segretario alla Difesa, Lloyd Austin, nota da giugno, era per un altro «italiano», Samuel Paparo. Joe Biden, venuto il momento di sciogliere la riserva, si è preso 48 ore di tempo e alla fine ha scelto lei, l'ammiraglio Lisa Franchetti, alla guida della più formidabile Marina da guerra del Pianeta, la Us Navy. Franchetti sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di «chief of naval operations», lo stesso incarico che fu di giganti come Chester Nimitz, nei 247 anni di storia della forza armata. Classe 1964, originaria di Rochester, Stato di New York, nonni italiani, un laurea e un master in giornalismo, sposata, una figlia, Franchetti sarà anche la prima donna a far parte degli Stati Maggiori Riuniti, un club finora riservato agli uomini.
Ne ha fatta di strada - e di miglia marine - l'ammiraglio Franchetti, dal giorno del suo arruolamento, nel 1985, rinunciando a una possibile carriera di cronista, per scontrarsi con la diffidenza con la quale all'epoca gli ufficiali maschi accoglievano le prime colleghe donne. Lo ha raccontato lei stessa in un'intervista alla Cbs, ricordando come al suo primo incarico: «Il mio comandante mi disse che non voleva donne a bordo e avrebbe fatto in modo che io fallissi. Da quel giorno, mi misi a lavorare ancora di più». La nave era la Uss Shenandoah, una nave ausiliaria senza ruoli di combattimento. Quando la Shenandoah venne dismessa, nel 1996, il Congresso aveva già votato a favore del pieno impiego di personale femminile sulle navi e gli aerei da guerra. Da allora, Franchetti prestò servizio su diverse cacciatorpediniere, fino ad assumere il comando della Uss Ross e poi di uno squadrone. Da ammiraglio è stata al comando di due gruppi di attacco a sostegno delle portaerei fino ad assumere la guida della Sesta Flotta nel Mediterraneo. Proprio mentre era a Napoli, nel 2018, Franchetti diresse un attacco missilistico contro alcune basi militari della Siria di Bashar al Assad. Prima della sua promozione ad ammiraglio a quattro stelle (prima donna) e del conseguente incarico di vice capo delle operazioni navali, lo scorso settembre, Franchetti era stata direttore dell'ufficio strategia, pianificazione e politica dello Stato Maggiore. Dalla Casa Bianca in queste ore fanno filtrare che è proprio in virtù dei suoi 38 anni di esperienza in Marina, che il presidente ha scelto lei. Quanto allo strappo con Austin, il capo del Pentagono si è affrettato a dire di essere «fiero» della nomina di Franchetti. Da parte di Austin non c'erano certo riserve sessiste o professionali sulle capacità di Franchetti. Piuttosto, la preferenza per l'ammiraglio Samuel Paparo, attuale comandante della Flotta del Pacifico, rifletteva l'importanza strategica che il Pentagono attribuisce al confronto con la Cina. Paparo andrà però alla guida del Comando dell'Indo-Pacifico.
L'ammiraglio Franchetti sarà anche la seconda donna a guidare un forza armata Usa dopo l'ammiraglio Linda Fagan (altra nomina di Biden), attuale comandante della Guardia Costiera, che però non siede a pieno titolo negli Stati Maggiori Riuniti. Franchetti succederà all'attuale capo della Us Navy, l'ammiraglio Mike Gilday, il cui incarico scade a fine estate. Dovrà anche confrontarsi con possibili problemi di budget, dopo il tetto alle spese militari imposto al Pentagono con l'accordo sul tetto del debito siglato da Biden e dallo speaker della Camera Kevin McCarthy.
Per i primi tempi sarà «acting chief of naval operations», in attesa della conferma del Senato, dove il repubblicano dell'Alabama Tommy Tuberville, con un ostruzionismo solitario, sta bloccando oltre 250 nomine e promozioni nei ranghi militari, per protesta contro la politica «pro-choice» del Pentagono in materia di aborto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.