Lista di chi sciopera. Così l'Anm scheda chi non aderisce

Un modulo di partecipazione allo stop del 27 getta il sindacato nella bufera

Lista di chi sciopera. Così l'Anm scheda chi non aderisce
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La tensione è altissima, così come la posta in gioco. I rapporti tra magistratura e governo continuano a viaggiare su un binario a dir poco accidentato e quel clima di distensione annunciato e auspicato con l'insediamento del nuovo presidente dell'Anm, Cesare Parodi, deve ancora essere verificato. Oggi, proprio il capo del sindacato delle toghe è atteso per un'audizione in commissione Affari costituzionali al Senato per discutere del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere, uno dei temi più spinosi e invisi ai giudici. Il tutto mentre è stato sollevato l'ennesimo polverone sull'Anm.

Infatti, secondo quanto scoperto dal Tempo, l'Anm avrebbe mandato a giudici e pm una mail in merito alla convocazione dello sciopero della categoria previsto per il 27 febbraio. Una mail in cui, oltre alla chiamata alle armi al fine di rendere la partecipazione altissima (l'obiettivo è andare oltre il 70%, considerato che a maggio 2022 per dire no alla riforma Cartabia aderì alla protesta soltanto il 48% dei magistrati) quello che ha stupito è stata la richiesta di fornire dati anagrafici e funzioni del magistrato. «Al fine di consentire all'Anm di raccogliere in tempo reale il dato statistico della adesione allo sciopero, ti chiediamo di compilare il seguente form Scheda adesione sciopero che verrà acquisito dalla segreteria dell'Anm la quale curerà il dato nel rigoroso rispetto della privacy», si legge nella mail. Una richiesta inconsueta e preoccupante, che suona come una sorta di schedatura per capire i buoni e i cattivi, che fa tornare alla mente i picchetti del Pci e della Cgil in occasione degli scioperi nelle fabbriche o nelle scuole per bloccare chi provava a entrare.

L'ennesimo tassello di un mosaico intriso di tensione. Su Parodi infatti è ancora caldo il fuoco delle polemiche dopo la frase pronunciata per fotografare lo stato di salute della categoria nel corso di un evento a Torino: «Ci farebbero comodo due magistrati morti». Frase passata un po' in sordina sui giornali ma che ha suscitato sdegno da parte dell'Unione delle Camere penali, che ha tuonato: «Si tratta di un pensiero incompatibile con l'esercizio di una pubblica funzione, offensivo nei confronti di quegli stessi magistrati che hanno sacrificato la vita e dei loro famigliari. La ragione per la quale la magistratura ha perso, di fronte ai cittadini, la propria credibilità è l'emersione delle indecorose dinamiche correntizie che governano le carriere e limitano l'autonomia dei magistrati, rendendo il Csm luogo di gestione e spartizione del potere». Parodi ha provato poi a rettificare spiegando di essere stato travisato, ma la frittata ormai era sul piatto. Tanto che all'interno dell'Anm stesso è scoppiata la bufera.

Dopo le proteste dello scorso mese - quando in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario i magistrati abbandonarono la cerimonia nel momento in cui prese la parola il ministro della Giustizia o un suo rappresentante - adesso i riflettori sono puntati sul 27 febbraio, giornata in cui a Roma, in piazza Cavour, è previsto un flash mob sulla scalinata della Cassazione a cui parteciperanno i giudici in toga con coccarda tricolore e copia della Costituzione in mano.

E lì conteranno i numeri, unico vero termometro capace di rilevare la temperatura all'interno delle toghe e unica vera bilancia per pesare la spaccatura all'interno dell'Anm e capire se esiste davvero un nuovo corso più distensivo e meno barricadero.

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