Il giorno di apertura dei lavori al Forum Ambrosetti di Cernobbio inizia con la pioggia e un cielo grigio, che un po' a sorpresa si apre lasciando il posto a un sole caldo. Allo stesso modo il videomessaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, squarcia le nubi del non detto recapitando una critica ai mercati che trattano l'Italia come un creditore di serie B nonostante la sua economia abbia avuto performance migliori di molti altri Paesi. «L'Italia è un debitore che onora i suoi debiti», ha osservato il Capo dello Stato, «deve certamente abbassare il suo debito pubblico, ma è un Paese con buoni fondamentali e forse non merita il giudizio negativo che traspare dagli alti tassi di interesse che le riservano i mercati». Il confronto con i due altri grandi Paesi europei, Francia e Germania, è impietoso: «Nel 2023, l'Italia a fronte di un debito di 2.863 miliardi di euro e un ammontare di debito di Francia e Germania che sommati valgono quasi il doppio, ha pagato di interessi poco meno degli altri due paesi». Questo avviene nonostante l'Italia sia un «Paese onorabile», con una «una storia trentennale di avanzi statali primari annui e un debito pubblico cresciuto in larga misura dal 1992 a causa proprio degli interessi». Secondo Mattarella, i mercati quando valutano l'Italia non danno sufficiente peso alla elevata ricchezza privata delle famiglie. Per questo arriva una critica al «metro della percezione dei mercati sull'affidabilità di un Paese» che evidendemente «può rivelarsi quanto meno opinabile». Allora, al fine di risolvere la situazione, il Presidente della Repubblica crede sia necessario completare «l'edificio finanziario europeo in maniera più rassicurante per tutti, ponendovi mano sollecitamente». Il riferimento è alle grandi incompiute del processo di integrazione dell'Unione europea a livello finanziario: dall'unione bancaria a quella dei capitali, che è di ostacolo alla creazione di un mercato comune del debito. Questo, precisa Mattarella, non significa che il nostro Paese debba abbassare la guardia sull'abbattimento del debito, ritenuta «un'esigenza ineludibile» soprattutto in tempi di legge di bilancio, ma certo l'intento del messaggio era spronare la Ue. Il presidente del Cnel, Renato Brunetta, ha definito «illuminanti» le parole di Mattarella: «È significativo che il Capo dello Stato inviti a una riflessione sulla necessità di prevedere un edificio finanziario europeo più rassicurante», senza «paura delle riforme». Tra i saloni di Villa d'Este, nella prima giornata di lavori, non è particolarmente ricca la delegazione di esponenti del mondo finanziario. Tra i big, però, si segnala la presenza del presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, che non si è sottratto al consueto commento, affermando che gli umori del forum di Cernobbio non sono negativi sull'economia. Quanto ai giudizi del mercato sull'Italia, invece, Gros Pietro si limita a dire che «è molto importante il comportamento di chi si presenta al mercato e le sue dichiarazioni e la trasparenza delle sue intenzioni. Se parliamo del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il suo comportamento è considerato positivamente».
Sul fronte dei tassi d'interesse, l'Italia è in pressing sulla Bce: «Noi siamo abbastanza positivi», prosegue il presidente di Intesa, «tutti si aspettano che la Bce la prossima settimana tagli i tassi d'interesse, dopo quello di giugno, e sembra di capire che i mercati si aspettano un secondo taglio prima della fine dell'anno».
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