L'oltraggio della sinistra alla Fallaci: "Nessuna via a suo nome"

Dopo un acceso dibattito in consiglio comunale bocciate le due mozioni con cui il centrodestra chiedeva di intitolare una via alla grande scrittrice e giornalista morta nel 2006. Ma le polemiche non si placano

L'oltraggio della sinistra alla Fallaci: "Nessuna via a suo nome"

Ora è ufficiale, a Oriana Fallaci non sarà intitolata alcuna via in quel di Livorno. Lo ha deciso ieri il consiglio comunale della città labronica. Il motivo è questo: personaggio troppo divisivo e non legato alla città. Su questo ultimo punto ci sarebbe da ridire, visto che nel suo romanzo "Un cappello pieno di ciliege" la giornalista-scrittrice fiorentina parlò dei suoi antenati materni e del passaggio di uno di loro proprio a Livorno, per imbarcarsi alla volta del Nuovo continente. Ma forse è troppo poco...

La maggioranza di centrosinistra che guida Livorno ha risposto no alle due mozioni con cui il centrodestra aveva proposto di dedicare un pezzettino di città alla Fallaci. Il fermo no è stato così motivato dagli esponenti del Pd: "Figura divisiva", aggiungendo che "non interpreta i valori di integrazione e tolleranza" della città. Curioso che a distanza di sedici anni dalla morte la Fallaci continui a dividere così tanto. Qualcuno dal pd ha provato a spiegare che il no non vuole essere un "voto contro Fallaci" e "non siamo qui a discutere il suo valore come giornalista". Il punto, quindi, qual è? Eccolo spiegato dall'intervento del capogruppo dem, Paolo Fenzi: "Sono convinto che alla richiesta di intitolazione a chiunque debba corrispondere la massima intesa possibile. Detto ciò nessuno, nel nostro gruppo, mette in dubbio la statura della Fallaci. Tuttavia è stata un personaggio controverso per le sue posizioni politiche e culturali su aborto e omosessualità. Perciò oggi evocare lo scontro tra civiltà, come lei stessa fece nei suoi scritti, non è opportuno e contro le radici cosmopolite di Livorno". La collega di partito Cristina Lucetti ha ribadito: "Non è accettabile essere portatori di intolleranze e Oriana purtroppo lo è stata". Ed ha aggiunto: "Ha scritto di essere contraria alla costruzione della moschea a Colle Val d'Elsa", "ha usato parole durissime contro i matrimoni omosessuali e il gay pride".

A Livorno non si è discusso, quindi, sul valore della scrittrice e sui suoi legami con la cultura e la città di Livorno, ma sulle sue idee. Siccome non siamo d'accordo, niente via, piazza o giardinetto in suo onore. Il Pd non ci sta ad essere accusato di esserecontro la Fallaci. Ma la sostanza non cambia.

Il sindaco Luca Salvetti in aula non è intervenuto ma fuori ha spiegato la linea della propria giunta: "Omaggiare personaggi che hanno fatto qualcosa di concreto per Livorno, che non è scrivere in un libro che è bella o brutta. Fallaci è stata la più grande giornalista del nostro Paese, che ha avuto origini culturali di sinistra, partigiane, e che negli ultimi anni ha espresso valutazioni che non sono da celebrare in una città come Livorno, che si appresta a fare il Toscana Pride e che ha fatto dell'accoglienza di tutte le etnie un aspetto fondante...". Il Movimento 5 Stelle, invece, ha votato a favore, riconoscendo il valore della giornalista.

Ha parlato di "brutta figura davanti a tutta l'Italia il capogruppo di Fdi Andrea Romiti: "Il Pd ha descritto la Fallaci come quasi xenofoba che odiava l’Islam e i diritti degli omosessuali.

Dopo l’errore storico culturale del sindaco, che non conosceva le radici familiari livornesi della scrittrice e neppure che come inviata di guerra aveva un rapporto stretto con i nostri Reparti della Folgore, il Pd livornese dimostra di non capire il senso delle battaglie di Oriana per i diritti delle donne e i diritti civili".

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