Ore di apprensione per Gina Lollobrigida. L'attrice 95enne vincitrice di sette David di Donatello è ricoverata in un ospedale di Roma per la frattura scomposta del femore provocata da una caduta in casa. L'incidente domestico si è verificato sabato e domani la «Bersagliera» sarà operata. Un intervento di routine, comunque delicato per una donna anziana. Ma i medici hanno deciso che fosse in grado di sostenerlo, nonostante l'età e i suoi problemi cardiaci. Le condizioni della Lollo non desterebbero preoccupazione, anche se i dottori mantengono il massimo riserbo. Del resto l'attrice prima della caduta godeva di ottima salute, tanto da essersi candidata alle prossime elezioni. Soltanto pochi giorni fa aveva annunciato la sua discesa in campo come capolista al collegio uninominale del Senato a Latina per Italia Sovrana e Popolare, una decisione che aveva preso spinta dal suo avvocato Antonio Ingroia. È stato proprio il legale ieri a tranquillizzare sulle sue condizioni di salute.
A prendersi cura della Lollobrigida anche in questo frangente è il suo assistente-tuttofare, Andrea Piazzolla, sebbene sia finito sotto accusa per circonvenzione di incapace dopo che il figlio dell'attrice, Andrea Milko Skofic, lo aveva accusato di essersi impossessato dei beni della madre approfittando delle sue debolezze. Da alcuni anni il Tribunale ha infatti nominato un amministratore di sostegno. Il processo è ancora in corso, ma nonostante ciò la «Bersagliera» ha sempre nutrito una grande stima nel suo assistente, che è al suo fianco dal 2009, quando aveva solo 21 anni. Diventato presto il manager dei suoi averi, già in passato su Piazzolla si erano addensati i sospetti dei magistrati che lo avevano accusato di aver sfruttato lo stato di vulnerabilità dell'anziana diva per impossessarsi di suoi beni. I primi fatti fanno riferimento ad un periodo che va dal 2013 al 2018, quando il factotum avrebbe sottratto all'attrice contati e beni per circa tre milioni di euro. Nel 2020 altri guai e un nuovo processo per aver portato via dalla casa della Lollobrigida per metterli all'asta a sua insaputa quadri, cimeli e arredi. L'ultimo inciampo per Piazzolla riguarda una vettura sportiva di lusso nella disponibilità della diva del cinema italiano, una Jaguar da collezione che, secondo la Procura di Roma, l'assistente avrebbe venduto per 130mila euro, poi investiti in altre attività imprenditoriali in modo da impedire agli investigatori l'identificazione della provenienza del denaro. Tutto questo, secondo i magistrati, sarebbe stato possibile a causa della «vulnerabilità, della suggestionabilità e del conseguente indebolimento della corretta percezione della realtà». Ma la Lollo non ha mai perso la fiducia nel suo assistente: «Andrea non ha mai sbagliato. È una persona brava e per il fatto che mi ha aiutato sta avendo dei guai terribili. La vita è mia ed io decido cosa farne. Fare dei regali ad Andrea e la sua famiglia è una cosa che riguarda me, nessun'altro». È stato l'ex magistrato Ingroia ad assumere la difesa della Lollobrigida in queste vicende. Avvocato e suo sponsor in politica.
È stato lui, capo coalizione di Italia Sovrana e Popolare, a volerla in lista, dopo che già nel 1999 l'attrice aveva tentato un'esperienza politica con i Democratici. Allora ottenne circa 10mila preferenze senza però essere eletta.
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