Lombardia, Mantovani resta in carcere. Lo ha deciso il gip

Il gip di Milano Stefania Pepe ha respinto la richiesta di scarcerazione e concessione degli arresti domiciliari all’ex vicepresidente della giunta lombarda

Lombardia, Mantovani resta in carcere. Lo ha deciso il gip

Resta in carcere Mario Mantovani. Il vicepresidente della Regione Lombardia, autosospeso dopo l'arresto di una settimana fa per corruzione, concussione e turbativa d’asta, deve rimanere in prigione. Lo ha deciso il gip di Milano, Stefania Pepe, che ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dalla difesa. Nei giorni scorsi, subito dopo l’interrogatorio di garanzia durato quasi sei ore, la difesa del politico aveva presentato un’istanza di revoca della misura cautelare e in via subordinata una richiesta di arresti domiciliari, depositando una serie di documenti tra cui anche l’autosospensione da parte dell’ex senatore dalla carica di numero due del Pirellone. La difesa ha più volte ribadito, inoltre, che non sussistono le esigenze cautelari a carico di Mantovani anche perchè la richiesta d’arresto da parte del pm risale 13 mesi prima dell’emissione dell’ordinanza da parte del Gip. Il pm di Milano Giovanni Polizzi aveva dato parere negativo alla scarcerazione e il giudice oggi ha deciso di confermare il carcere per la sussistenza delle esigenze cautelari. L'avvocato di Mantovani, Roberto Lassini, ha preannunciato che in giornata presenterà ricorso al Tribunale del Riesame.

Intanto il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ostenta tranquillità: "Non ci occupiamo di questioni penali, che sono personali e sono sottoposte al vaglio della magistratura. E voglio ricordare quanto afferma l’articolo 27 della Costituzione: nessuno è colpevole sino alla condanna definitiva. Fatte queste premesse, la vicenda che ha colpito l’ex assessore Mantovani ci ha spinto a mettere subito in atto delle approfondite verifiche sulle rilevanze risultanti da questi atti, escludendo quello che non riguarda la Regione, ossia la stragrande delle imputazioni mosse a Mantovani per le sue passate attività di senatore, sottosegretario, sindaco".

Maroni ha aperto così il suo intervento sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in Consiglio regionale. Per quanto riguarda l’attività di Mantovani come assessore, il governatore ha ricordato che "si tratta di due incarichi professionali dati da due aziende ospedaliere e l’imputazione, che coinvolge anche Massimo Garavaglia, di turbativa d’asta per un servizio trasporto dializzati. È tutto contenuto in una relazione, che è a disposizione dell’autorità giudiziaria, dalla quale risulta chiaramente che non c’è alcuna responsabilità della Regione e che i fatti come sono stati descritti nell’ordinanza sono stati verificati e che risultano conformi alle procedure, alle leggi e ai regolamenti".

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Lega, Matteo Salvini: i magistrati "prima di sputtanare le persone, dimostrino che hanno gli elementi per farlo.

Altrimenti dovranno chiedere scusa, io già da oggi mi aspetto delle scuse. Quando indagano il mio assessore (Garavaglia, ndr) mi incazzo. Quando indagano uno della Lega con la coscienza non solo pulita ma di più..., divento una bestia".

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