Londra si ferma per piangere la Regina

Migliaia in fila per ore. William in uniforme, Harry in abito scuro. Insieme come per Lady D

Londra si ferma per piangere la Regina

Le prime persone sono entrate nella camera ardente alle 17.08 in un silenzio surreale. Gli occhi arrossati, la camminata il più possibile leggera, quasi avessero timore di disturbare. Ogni razza, ogni età, ogni genere di abbigliamento. Jeans e cappelli formali, magliette corte e abiti scuri, non è stato stabilito alcun dress code per portare i propri omaggi a qualcuno che si sente di famiglia.

Così tanto, da aver affrontato una fila di 30 ore pur di passare di fronte al feretro dove Elisabetta riposa e salutarla per l'ultima volta con un sommesso cenno del capo. Alla fine la Regina è stata riconsegnata ai suoi sudditi. Ieri pomeriggio alle 17.00 Westminster Hall ha aperto le porte ai primi visitatori giunti a rendere omaggio alla loro sovrana. Il corpo di Elisabetta rimarrà lì per quattro giorni fino a lunedì mattina, giorno del funerale. Era partito da Buckingham Palace circa tre ore prima, accompagnato da una processione guidata dal nuovo re Carlo III e dagli altri figli della monarca. Anna e Edoardo in uniforme, Andrea in abito scuro poiché non è più un Reale in servizio dopo aver perso ogni incarico di rappresentanza a causa delle sue relazioni pericolose con il miliardario pedofilo Epstein e la sua compagna Ghislaine Maxwell.

In abito scuro, dopo aver rinunciato volontariamente ai suoi incarichi ufficiali, era anche il principe Harry, che procedeva impettito a fianco del fratello Harry, gli sguardi impassibili. Impossibile non affiancare questa ultima immagine di loro a quella del funerale della madre Diana, impressa nella memoria collettiva della Nazione e di tutto il mondo. A rafforzarla il fatto che questa volta i fratelli hanno scelto di partecipare insieme al funerale della nonna, mentre così non è stato per quello del nonno, il principe Filippo. Rivederli ha fatto naturalmente pensare ad una riconciliazione tra i due, vista la distanza siderale scavatasi dopo il trasferimento di Harry in America insieme alla moglie Meghan dove risiede attualmente. In realtà poco si può sapere dei sentimenti privati all'interno di una famiglia di cui i media hanno rivelato anche troppo senza ricevere quasi mai di più di uno scarno comunicato ufficiale. Prima di lasciare la Regina al cordoglio dei suoi sudditi, l'Arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha fatto un breve discorso, mentre intorno alla bara si raccoglievano tutti i membri della Famiglia Reale. La folla, che ha seguito l'intera processione, era ancora una volta imponente, rigorosamente tenuta a bada dal servizio di sicurezza.

E proprio l'atteggiamento della polizia nei confronti della minoranza dissenziente che ha provato a far sentire la propria voce, ha suscitato alcune polemiche in questi giorni. Un ragazzo che se l'era presa ad Edimburgo con il principe Andrea è stato arrestato e accusato di disturbo della quiete pubblica, la stessa sorte è toccata alle poche persone che, in mezzo alla folla in lutto, hanno alzato cartelli antimonarchici di protesta.

E alcuni gruppi per la difesa della libertà d'espressione si sono chiesti se questo trattamento sia legittimo e opportuno, in uno dei Paesi più tolleranti che esista.

«Penso che si tratti soprattutto di una questione di rispetto - ha dichiarato ieri alla BBC il leader dell'opposizione Keir Starmer, presente alla breve messa di ieri, insieme alla Premier Liz Truss - io dico a queste persone che, certamente hanno il diritto di pensarla diversamente: rispettate il dolore delle migliaia di altre che vogliono rendere omaggio alla loro sovrana, non rovinate questo momento».

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