Migliaia di voli cancellati e una capitale svuotata dal virus. È il Covid bellezza. Chi vive a Londra sa che il giorno di Natale e quello successivo è tradizione che la città si fermi comunque, qualunque residente vi dirà che la calma quasi surreale che si respira il 25 dicembre, quando è possibile spostarsi solamente in taxi, è la norma. Non è però una situazione normale, né tanto meno natalizia, quella che da giorni ammorba la capitale, divenuta l'epicentro incontrastato del virus. I casi quotidiani di contagio rilevati venerdì erano 122.186, un record negativo per il terzo giorno di fila, con il numero di ricoveri che raddoppia ogni 4 giorni. I decessi rimangono fortunatamente molto bassi, ma secondo l'Ufficio Nazionale di Statistica un inglese su 25 è infetto, mentre tra i londinesi il rapporto si abbassa a 1 su 10. Una discrepanza ovvia, vista l'altissima velocità di trasmissione della variante Omicron coniugata alla decisione del governo inglese di non imporre nuove restrizioni nel periodo natalizio.
Le immagini dei giorni scorsi fotografavano una città ancora affollata soprattutto nelle abituali aree dello shopping natalizio come Covent Garden, Oxford Street e Regent Street. Pur lontana dalle folle oceani che hanno sempre caratterizzato la sfrenata corsa all'acquisto degli scorsi anni, la città non ha mai perso la sua vivacità, almeno nelle ore centrali del giorno. Pochi i controlli, pub pieni dal tardo pomeriggio, meno mascherine che in ogni altro luogo, zero distanziamento. Tutti questi fattori hanno velocemente portato la capitale a una sorta di paralisi dei servizi che è esplosa proprio negli ultimi due giorni compromettendo soprattutto il funzionamento del servizio sanitario nazionale e quello del traffico aereo.
Il lungo weekend si è rivelato un vero incubo per chi aveva deciso di partire e si è invece ritrovato bloccato nei due principali aeroporti di Heathrow e Gatwick. Sempre che abbia avuto la fortuna di arrivarci, dato che nello stesso periodo Cross Country, responsabile dei treni che collegano la Scozia e il Nord dell'Inghilterra passando per le Midlands fino al Galles del Sud, ha indetto uno sciopero del personale cancellando così decine di corse. Soltanto nelle prime ore di domenica l'aeroporto di Heathrow aveva già cancellato 60 voli a causa della mancanza del personale sia di terra che di bordo, rimasto a casa a causa del Covid. Un trend mondiale confermato anche dalla Bbc, secondo cui i voli azzerati tra la vigilia di Natale e ieri erano più di 7mila.
Tornando a Londra, la situazione è critica anche per la metropolitana dove il personale continua progressivamente ad ammalarsi. A causa della mancanza di guidatori, l'intera linea Waterloo&City rimarrà chiusa almeno fino al 31 dicembre.
E sono migliaia i dipendenti a letto o in isolamento anche negli ospedali, così come nei grandi magazzini o nei supermercati che ieri, eccezionalmente, hanno rinunciato ad aprire. Da oggi Scozia, Irlanda del Nord e Galles hanno rafforzato le misure anti Covid, mentre si attendono nuove dal governo Johnson che al momento sta pensando di evitarle con un servizio vaccinale porta a porta.
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