L'ora della verità per Toti. "Solo finanziamenti leciti"

Il governatore nell'interrogatorio proverà a chiarire i fatti addebitati: "Fondi chiari per l'attività politica"

L'ora della verità per Toti. "Solo finanziamenti leciti"
00:00 00:00

Per la prima volta, dopo l'arresto di quindici giorni fa, Giovanni Toti oggi parlerà con i pm. E spiegherà perché è convinto di «non aver commesso alcun reato». L'interrogatorio in Procura a Genova è uno snodo cruciale nel terremoto giudiziario che ha colpito la Liguria e che ha portato ai domiciliari il governatore per corruzione.

Davanti ai magistrati ricorderà che i bonifici - per un totale di 74mila euro - ricevuti dal suo presunto corruttore, l'imprenditore della logistica del porto di Genova Aldo Spinelli, sul conto corrente del suo comitato elettorale «Giovanni Toti», erano erogazioni liberali tracciate e dichiarate. Finanziamenti al suo partito, e non mazzette in cambio di favori all'imprenditore. E spiegherà che la movimentazione di denaro dal conto corrente del comitato a un altro conto intestato al governatore non nasconde alcun «fondo nero», come titolava ieri Repubblica. Si tratta invece di bonifici in chiaro, perché quello era un conto corrente, precisa l'avvocato Stefano Savi, esclusivamente dedicato all'attività politica.

Nell'informativa della Gdf si legge che dal conto del Comitato Toti 55 mila euro in tre bonifici - due da 10mila euro e uno da 35mila euro, fatti tra il 10 giugno e il 20 ottobre 2022 - con causale «contributo all'attività politica», sarebbero passati a un altro conto intestato al governatore presso Carige. É quello dedicato alla sua attività da politico e gestito anche dalla sua segretaria. Tanto che le stesse fiamme Gialle confermano che il conto veniva «abitualmente utilizzato come conto politico», che serviva «per sostenere le spese correlate all'attività politica» di Toti del suo «entourage». Il legale di Toti, Stefano Savi, ricorda che quello «non era un conto privato, come ha già confermato la Finanza». I bonifici dal conto del comitato a quello intestato a Toti erano anche «rimborsi per spese anticipate» dal presidente. E comunque le spese effettuate con quel conto corrente sono state fatte tutte «con la carta di credito», cioè sono tutte tracciate ed erano «tutte inerenti alla politica». Sono «già state tutte vagliate» dai finanzieri, «non c'è un centesimo fuori dalle regole, Toti non è accusato di aver intascato nulla personalmente». L'operatività la aveva anche la segretaria perché «è anche la tesoriera del comitato». Da quel conto a uso politico, tra l'altro, sarebbero stati pagati 30mila euro di risarcimento a Raffaella Paita dopo una condanna di Toti per diffamazione. Sempre nell'alveo della vita politica del governatore. Nelle carte dell'indagine emerge anche un altro bonifico in uscita dal conto corrente dal comitato di Toti. Arriva da una segnalazione di operazione sospetta, ed è un bonifico di 27mila euro sul conto corrente Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente finito in carcere con l'accusa di corruzione aggravata. Già coordinatore della lista Toti nella campagna elettorale per le regionali liguri del 2020, «è risultato essere beneficiario» della somma «su un proprio conto corrente» il 7 agosto 2020, annotano gli investigatori. Ma Cozzani avrebbe ricevuto quei soldi in quanto mandante elettorale della lista. Anche qui, sarebbe tutto in chiaro.

I pm sentiranno anche il sindaco di Genova Marco Bucci, e il patron di Msc, Gianluigi Aponte, socio di Spinelli del Terminal Rinfuse.

Ieri il gip ha respinto l'istanza di revoca della misura interdittiva per Francesco Moncada, ex consigliere del Cda di Esselunga. Lunedì in Procura gli avvocati di Roberto Spinelli e i pm ascolteranno «insieme» la registrazione dell'interrogatorio di Spinelli jr, da cui è nato il giallo sulla parola «illeciti» riferita ai finanziamenti a Toti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica