L’Unione Europea si starebbe apprestando a superare il regolamento di Dublino per quanto riguarda l’immigrazione. A dichiararlo è stato nelle scorse ore il commissario agli affari interni dell’Ue, Ylva Johansson.
Giunta ad Atene per valutare da vicino la situazione nel paese ellenico, alla luce dei recenti sviluppi della crisi migratoria al confine con la Turchia, Ylva Johansson in conferenza stampa ha espresso il suo ottimismo per una riforma per la verità attesa da tempo nel vecchio continente e più volte preannunciata in passato.
“Il nuovo quadro di regole europee sull'immigrazione e l'asilo – ha dichiarato il commissario – che andranno a sostituire l'accordo di Dublino, sarà pronto subito dopo Pasqua”. Un accordo dunque sarebbe alla portata, anche se la stessa Johansson non ha nascosto le difficoltà: “Non tutti i paesi membri ameranno le nuove regole ma saranno comunemente accettate – ha infatti aggiunto il commissario – Stiamo lavorando per trovare un terreno comune tra i paesi membri con differenti priorità sulla questione migratoria”.
Il regolamento di Dublino è l’accordo firmato nel 1990 con il quale i paesi membri hanno regolato la questione migratoria. Il punto finito principalmente sotto i riflettori nel corso degli anni, è quello che delega unicamente al paese di primo approdo del migrante l’accoglienza e l’esame della domanda di asilo.
Una circostanza quest’ultima che è sempre stata aspramente criticata dai paesi europei affacciati sul Mediterraneo, i più esposti per ovvie ragioni geografiche al fenomeno migratorio e dunque i più penalizzati in tal senso. Italia e Grecia, per via di questa normativa, hanno dovuto accollarsi il peso principale della questione relativa all’ingresso irregolare di migliaia di persone nel territorio europeo.
Il commissario Johansson non ha comunque al momento rivelato i dettagli di quello che dovrebbe essere il nuovo accordo, tuttavia l’indicazione di un preciso lasso temporale per la sua approvazione potrebbe portare a pensare all’esistenza di una prima bozza condivisa tra i vari rappresentanti dei paesi dell’Ue.
Non è stato un caso che l’esponente dell’esecutivo comunitario abbia annunciato l’imminente revisione del trattato di Dublino proprio ad Atene. Negli anni, sono stati soprattutto i governi greci ed italiani a sollecitare il superamento dell’accordo siglato oramai 30 anni fa. L'emergenza derivante dall'attuale caos ai confini con la Turchia, ha forse accelerato il progetto di riforma.
Intanto, proprio nella capitale greca il commissario Johansson ha parlato anche del prossimo avvio di un programma volto ad alleggerire la pressione migratoria nelle isole elleniche dell’Egeo. Qui vivono circa ventimila migranti in condizioni molto precarie, con diversi campi definiti come una vera e propria “polveriera”. In particolare, è da anni tristemente noto il campo di Moria, sull’isola di Lesbo. Una situazione che rischia di aggravarsi dopo la recente nuova crisi migratoria sorta con la Turchia.
Johansson ha parlato di un progetto, condiviso con il ministro per le Politiche migratorie del governo greco, Notis Mitarachi, che prevede tra le altre cose l’erogazione di 2.000 Euro per quei migranti che decidono di lasciare volontariamente la Grecia e dirigersi nel paese d’origine. Il programma è destinato a circa 5.000 migranti attualmente ospitati nelle isole dell’Egeo e che sono arrivati in territorio greco prima del gennaio 2020.
I vari rientri saranno organizzati dall’Oim, l’agenzia delle Nazioni Unite per i migranti.Previsto inoltre il trasferimento di circa 10.000 profughi dalle isole dell’Egeo alla Grecia continentale, per allontanare lo spettro del sovraffollamento nei campi di più difficile gestione.
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