Luis e il destino sempre "sbagliato"

Abbandonato da piccolo, non doveva trovarsi dove è stato ucciso

Luis e il destino sempre "sbagliato"

Era lì per puro caso Luis Fernando Ruggieri, il 47enne boliviano ucciso da più di una coltellata al petto e deceduto in ambulanza. Lavorava al reparto delle acque minerali e in quel momento si trovava vicino alla cassa 19, la zona in cui Andrea Tombolini in un solo minuto ha assalito cinque persone, in preda a una furia senza criterio.

Che destino quello di Luis Ruggieri. Per due volte e per pura coincidenza nel «posto sbagliato»: quando è morto e quando è nato. La sua famiglia d'origine non lo ha potuto tenere e lo ha dato in adozione. Insomma, il suo posto «giusto» nel mondo se lo è dovuto conquistare. E a quanto pare ce l'aveva fatta alla grande, nonostante l'inizio turbolento.

Ora Federico, il suo papà adottivo e ormai anziano, piange e ha la voce strozzata dal dolore: «L'ho adottato da piccolino. È mio figlio, quanto l'ho amato e lui mi ha sempre voluto un bene dell'anima».

«Sfortuna, solo sfortuna. Poteva capitare a chiunque di noi» sono scioccati i colleghi, consapevoli del fatto che non c'è difesa di fronte alle coincidenze e agli atti scriteriati di un folle senza movente.

«Luis eri una persona speciale, sempre sorridente, disponibile e gran lavoratore. Non mi capacito di quello che ti hanno fatto e sarà difficile non vederti più tra le corsie. Mancherai a tutti noi» scrive Monika, una collega, sui social.

E speciale Luis lo era davvero. Insomma, aveva imparato a mordere la vita e a prendersi con le proprie forze quello che il destino sembrava volergli negare da piccolino. Ha rilanciato, sempre. Da qui la laurea, presa in pieno lockdown, in Scienze biologiche. In realtà si era iscritto al Politecnico anni prima, mentre già lavorava, ma fra turni e tutto non era riuscito ad arrivare fino in fondo al percorso di Ingegneria informatica, rivedendo un po' tempi e percorsi. Pochi mesi fa la decisione di trasferirsi da Trezzano su Naviglio a Milano assieme alla compagna, con cui conviveva dal 2017. Già perchè Milano era la sua città: ci era cresciuto e ci aveva anche frequentato il liceo, lo scientifico Bottoni.

Luis lavorava per Carrefour solo da tre anni, dopo più di vent'anni in Esselunga. Sul suo profilo Linkedin aveva anche elencato le esperienze in Amazon, Auchan ed Eurospin.

Il sindaco di Assago Lara Carano ha indetto il lutto cittadino: «Siamo tutti profondamente addolorati per quanto successo e tutta l'amministrazione comunale è vicina alla famiglia della persona uccisa e ai feriti.

Oggi è giornata di lutto cittadino e qui sono tutti sconvolti per quanto successo». Si, sconvolti dalla casualità.

Sconvolti perchè vicino a quella dannata cassa 19 ci potevano essere chissà quante altre persone al posto suo. Sconvolti perchè è una beffa perdere la vita in questo modo, a bordo di un'ambulanza in corsa, senza nemmeno capire cosa era successo pochi minuti prima.

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