L'ultima idiozia degli eco-fanatici: "Basta carbone alla Befana, inquina"

Allarme non per Cina e India, ma per i doni (di zucchero) dell'Epifania

L'ultima idiozia degli eco-fanatici: "Basta carbone alla Befana, inquina"
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Che la Befana non porti il carbone ai bambini cattivi perché inquina! Non è una battuta di uno spettacolo di Ricky Gervais, è un appello lanciato sulla rivista scientifica Bmj da una pediatra, Tamsin Holland e dalle figlie Liliac e Mirigold, aspiranti gretine immagino, la strada è quella. L'appello dovrebbe sensibilizzare sul problema del surriscaldamento globale e delle emissioni di CO2, sarà ironico, non lo sarà, fatto sta che l'effetto è l'opposto, perché è demenziale, visto la serietà con cui lo annunciano. È un po' come le proposte dell'ideologia woke che arrivarono a proporre di cambiare il colore degli scacchi perché, muovendo il bianco per primo, era razzista nei confronti dei neri.

Comunque, mamma pediatra e figlie sono scandalizzate perché «persiste la pratica tradizionale di premiare i bambini ben educati con doni e di lasciare carbone alle piccole canaglie durante le attività festive», e la Bmj gli pubblica pure l'appello. Io mi stupisco che ancora ci sia chi mette il carbone nelle calze, mica siamo ai tempi di De Amicis e del libro Cuore, ma in ogni caso da decenni quel carbone, quando c'è, è di zucchero, mica carbone vero (anche lì comunque ci attaccano pure un pistolotto salutista su cosa si dovrebbe mangiare e cosa no, per cui credo che anche gli zuccheri non vadano bene).

Tuttavia, mettiamo pure fosse carbone vero, e dove vive la Holland sia pieno di genitori che regalano carbone, cosa c'entra con l'inquinamento? Sentite qui: «Non solo la combustione di questo combustibile fossile, fonte non rinnovabile di energia, aggrava la crisi climatica, ma il suo impatto sulla qualità dell'aria può anche essere dannoso per la salute dei bambini. Sarebbe bene, per carità, se si abbandonasse il rito». Per carità, davvero? Il mondo è appeso al carbone dentro una calza?

Ora, fatemi capire: o queste tre sono sceme, o stanno trollando la comunità scientifica. Cioè: secondo loro non solo è diffusa la pratica di regalare ai bambini cattivi il carbone per l'Epifania, ma anche se ancora lo fosse i bambini, una volta ricevuto il carbone, cosa ci fanno? Lo bruciano, e inquinano. Certo, tutti noi ci ricordiamo un'infanzia in cui bruciavamo il carbone, facevamo dei falò sul tappeto che ogni 6 gennaio milioni di case prendevano fuoco.

Ovviamente la colpa, nell'accorato appello, non è dei bambini ma di chi gli fa trovare il carbone. Inquinando l'aria, e portando a un aumento delle emissioni di CO2.

La colpa del surriscaldamento globale insomma non è della Cina, o della Germania, e di tutti i Paesi che rifiutano il nucleare inclusi noi (tra l'altro le rinnovabili si è visto che non bastano), è insomma della Befana. Io, a rifletterci, qualche sospetto ce l'ho sempre avuto, perché la scopa su cui vola chissà con cosa è alimentata, altro che scie chimiche, ogni 6 gennaio quella vecchia stronza inquina mezzo mondo.

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