L'ultimo amore dolcissimo. "Marta, la mia Marta..."

Silente e schiva la compagna l'ha sorretto fino alla fine, con il placet della famiglia

L'ultimo amore dolcissimo. "Marta, la mia Marta..."
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C'è un'immagine che racconta tutto: i funerali di Ennio Doris a Tombolo, in provincia di Padova, poco più di un anno e mezzo fa. Silvio Berlusconi scende terreo da un'auto e si incammina silenzioso verso la chiesa. Al suo fianco c'è una ragazza che gli stringe forte la mano: è Marta Fascina, la sua compagna. Per un attimo i due si perdono, ma Silvio si ferma e chiude di nuovo le dita sulle sue.

Siamo vicini all'epilogo e i mesi che restano, non molti in verità, sono scanditi da ricoveri, terapie, medicine. Un'altalena di speranze e buio.

Marta è sempre con lui e nelle ultime settimane scompare dai radar, chiusa nell'isolamento doloroso del San Raffaele.

Lei è sempre più lei. Gli altri sono un passo indietro e inevitabilmente la questione, anzi la querelle, si fa politica.

Un pezzo di Forza Italia si sente spinto ai margini, i giornali titolano sull'asse fra la parlamentare di Portici, che in pubblico non parla mai, e Antonio Tajani e poi descrivono l'intesa fra Marta e Marina, legatissima al padre e gelosa custode della sua figura.

È un percorso breve e accidentato che molti liquidano con gli inevitabili riferimenti alla differenza di età, più di mezzo secolo, e con una progressione che va dal gossip alla letteratura scandalistica.

Tutto prevedibile, come le ironie sul quasi matrimonio, non uno sposalizio in piena regola si dice per il veto della famiglia, vissuto da Silvio come un ultimo inno alla vita. E riconosciuto indirettamente nell'omelia funebre anche dall'arcivescovo Mario Delpini con quel «vivere» ripetuto come una litania.

Il volto ieratico di lei in chiesa è forse il manifesto del rito funebre, come l'uscita, dietro la bara di lei e Marina mano nella mano.

Ancora una volta alla pietà fa da controcanto il sarcasmo, come del resto è sempre accaduto quando di mezzo c'era Silvio.

Resta da stabilire quale sarà il suo futuro: tornerà dietro le quinte o si ritaglierà una posizione dentro Forza Italia?

E però anche a maggio, nella convention milanese che è stata di fatto l'addio dell'ex premier, Berlusconi citava lei, fra presagi, sogni e risvegli notturni:

«Marta, la mia Marta».

Ha trovato un ruolo, su un palco affollato e sgomitante. Poi si è eclissata, senza dire una parola. Solo lacrime e disperazione. È entrata nel cuore della famiglia, non è detto che ora esca di scena.

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