
Quasi la metà del pubblico tv l'altro ieri sera si commuoveva per Francesco. Certo la scomparsa del Papa del popolo non poteva che incollare gli italiani davanti al televisore, ma gli alti ascolti delle trasmissioni che per tutta la giornata ne hanno annunciato la morte, raccontato la vita e l'opera immensa è stata - di nuovo - la dimostrazione di come il Pontefice, moderno profeta, si calasse nel mondo attraverso gli strumenti del mondo attuale: la televisione, la radio, il cinema, il web, i social. Con il solo obiettivo che ha contraddistinto il suo pontificato fin dall'inizio: far arrivare il più possibile, a tutti, senza distinzione, il verbo di Dio e soprattutto le parole di pace. Così lunedì sera, sommando le percentuali delle tv generaliste che - quasi a reti unificate - si sono occupate di Papa Francesco si è arrivati al 42,5 per cento di share. Risultato raggiunto insieme dagli speciali Porta a Porta di Raiuno, di Raitre, Rete 4 (Pier Silvio Berlusconi ha ringraziato dipendenti e collaboratori «per l'informazione di qualità e rispettosa»), La 7, il Nove, dai film di Canale 5 Chiamatemi Francesco e In viaggio di Raidue, senza contare il flusso ininterrotto dei canali all news.
Ma fin dal mattino, con i secondi di silenzio attonito di Eleonora Daniele che ne ha dovuto dare annuncio interrompendo Storie italiane e a seguire un diluvio infinito di interviste e testimonianze più o meno interessanti, la gente si è collegata anche solo per qualche minuto per essere partecipe dell'evento atteso ma che nessuno avrebbe voluto vivere. Le prime due edizioni straordinarie di Tg1 e Tg5 sono arrivate a 5 milioni di spettatori con il 50 per cento di share.
Del resto, solo il giorno prima Francesco aveva fatto di tutto, con le sue ultime energie, per impartire la benedizione pasquale urbi et orbi: la sua ultima, in mondovisione, sapendo che la fine era vicina, per far arrivare, tramite i media, ancora una volta, il messaggio contro la guerra e contro le violenze di tutti i generi.
Il suo rapporto personale con la televisione non era positivo, lui non la guardava perché a volte «trasmette cose che non fanno bene al cuore», però vi è apparso tantissime volte perché sapeva che era il mezzo più facile per arrivare a tutti, anche in maniera leggera e simpatica. Com'è accaduto con il video-messaggio inviato a Sanremo a Carlo Conti in cui sottolineava il ruolo positivo della musica che può essere «strumento di pace, una lingua che raggiunge il cuore di tutti».
Papa Bergoglio aveva un rapporto particolare con Lorena Bianchetti, con la cui trasmissione A sua immagine si è collegato più di una volta e dove è stato ospite, per la prima e unica volta di un Papa, in uno studio televisivo. È stato nel maggio del 2023 e Francesco è arrivato a Saxa Rubra con la sua 500 bianca.
Anche Fabio Fazio aveva con lui un rapporto speciale: è riuscito a conversare con lui tre volte, l'ultima, di recente, a gennaio. Mentre nel 2022 venne intervistato su Canale 5 dal vaticanista Fabio Marchese Ragona. Il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci spaziò su tutti i temi, dalla guerra ai migranti alle donne, in un colloquio nel 2023.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.