L'ultimo mistero di Giulia. "Auto ancora in movimento"

La Fiat Punto di Filippo intercettata in provincia di Belluno lunedì notte. L'appello dei genitori: "Chiamateci subito"

L'ultimo mistero di Giulia. "Auto ancora in movimento"
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La caccia è aperta in tutto il Veneto, fino ai confini. Le perlustrazioni si stanno concentrando soprattutto nel Veneziano, ma la lente degli inquirenti è puntata verso tutte le zone nelle quali la Fiat Punto di Filippo Turetta è stata vista transitare nelle ultime 48 ore: Pordenone, Treviso, Trento, Belluno. E mentre gli investigatori parlano della priorità di «trovare i due ragazzi vivi», sono ancora tanti i tasselli da mettere in ordine nel giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin e del suo ex, entrambi 22enni.

«Ciao papà, non torno a cena, ci vediamo dopo», sono le ultime parole che Giulia dice al padre quell'enigmatico sabato sera. Poi non si hanno più notizie, né di lei né di Filippo. Stando al percorso tracciato dai cellulari, dopo la cena al centro commerciale con alcuni amici i due si sarebbero avvicinati a casa di Giulia; non lontano dall'abitazione in cui la ragazza non arriverà mai, la stessa sera il 112 riceve la segnalazione di un litigio in corso tra due giovani in un'auto. Un testimone sente l'urlo di una ragazza - «smettila, così mi fai male» - e vede un ragazzo strattonarla. Pochi minuti dopo l'allarme, l'auto però scompare. Gli inquirenti pensano che i protagonisti di quella lite fossero proprio Filippo e Giulia e che quella misteriosa vettura sia la stessa Punto che nelle ore successive è stata immortalata nel Trevigiano e nel Pordenonese. Ad aggiungere una nuova inquietante tessera al mistero è il ritrovamento di nove grandi chiazze di sangue nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, proprio dove era passata la vettura del 22enne dopo il litigio nel parcheggio. Non è chiaro se siano collegate ai due scomparsi, ma il Nucleo investigativo e la Scientifica sono già al lavoro sugli esami. Sullo sfondo del giallo restano due famiglie disperate e incredule, che restano unite nonostante i dubbi: ieri il papà di Giulia e i genitori di Filippo hanno letto insieme due brevi dichiarazioni.

Si sono rivolti ai figli pregandoli di contattarli al più presto e hanno lanciato un appello a chiunque abbia notato quella Fiat Grande Punto nera guidata da Filippo. «Ragazzi, contattateci o tornate a casa», si è limitato a dire visibilmente scosso Gino Cecchettin, il padre di Giulia. Si è soffermato su suo figlio, invece, Nicola Turetta: «Filippo era del tutto normale, anche l'ultimo giorno che l'abbiamo visto sembrava stare bene». Gli amici, però, entrano nel profondo del suo stato d'animo e parlano di un periodo di forte crisi dopo che i due fidanzati si erano lasciati in estate. «Eravamo preoccupati per lui, per il suo essere così giù di morale: temevamo potesse passargli per la testa l'idea di farsi del male», racconta al Corriere una compagna di università. I due 22enni si erano conosciuti proprio su banchi dell'università, erano stati insieme un anno fa, ma poi si erano lasciati. Ci avevano anche riprovato, ma non aveva funzionato. Così Filippo era caduto in una forte depressione che negli ultimi giorni gli impediva anche di mangiare. Giulia, invece, domani dovrebbe discutere la tesi e laurearsi in Ingegneria Biomedica a Padova.

Era pronta a partire per una scuola di disegno a Reggio Emilia ma, preoccupata per le condizioni dell'ex fidanzato, aveva deciso di stargli vicino e di aiutarlo a superare quel momento. Tutti, amici e familiari, sperano che possa fare in tempo a diventare dottoressa. È una corsa contro il tempo.

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