L'ultimo sfregio a Niccolò. "L'assassino è scappato". Ora il processo è a rischio

Il killer era atteso in tribunale. Il legale: "Via da una settimana". Spagna, ipotesi stop alle udienze

L'ultimo sfregio a Niccolò. "L'assassino è scappato". Ora il processo è a rischio

Avrebbe dovuto presentarsi in tribunale a Girona, in Spagna, all'udienza per decidere se dopo la sentenza per omicidio volontario sarebbe dovuto andare in carcere o meno. Ma c'erano davvero pochi dubbi sul fatto che il 29enne ceceno Rassoul Bissoultanov, l'uomo condannato a 15 anni per l'uccisione del giovane fiorentino Niccolò Ciatti, sarebbe rimasto lì ad attendere il suo destino. E infatti ieri mattina l'uomo non si è presentato: le autorità spagnole hanno emesso un mandato di cattura internazionale, ma in una settimana di tempo dall'ultima volta che si è recato a firmare presso gli uffici della polizia giudiziaria - Bissoultanov potrebbe essere già piuttosto lontano. In Spagna è previsto che prima della sentenza definitiva si possa restare in carcere per la metà della pena (in questo caso 7 anni e mezzo) e la corte doveva decidere appunto se applicare questa misura cautelare o mantenere in libertà fino alla sentenza.

Da un lato il processo andrà avanti - «il fatto che l'imputato sia scappato non impedisce che il processo si svolga regolarmente» dice l'avvocato della famiglia Ciatti, Christian Maiolo ma intanto l'uomo che nell'agosto 2017 uccise a calci il giovane fiorentino in una discoteca di Lloret de Mar è uccel di bosco. «In Spagna non è possibile il processo a un latitante - specifica l'avvocato di Bissoultanov - quindi ora il processo si blocc». Il tribunale di Girona aveva condannato Bissoultanov a 15 anni, il minimo della pena per il reato di omicidio volontario. Il pubblico ministero Victor Pillado aveva invece chiesto una condanna a 24 anni.

Il particolare che aveva spinto i giurati a optare per l'omicidio volontario era stata l'apparente consapevolezza del ceceno (esperto di lotta e di discipline come il full contact) di poter uccidere con una mossa del genere: «Ha colpito un punto vitale con un calcio violento, per fare maggior danno possibile. Bissoultanov ha agito con disprezzo della vita» aveva concluso il pm riferendosi ai fatti della notte del 12 agosto 2017, quando il giovane di Scandicci che si trovava in una discoteca insieme ad alcuni amici venne aggredito da un gruppo di ceceni e colpito mortalmente con un calcio.

Il verdetto di condanna era stato emesso dalla giuria popolare del Tribunale di Girona lo sorso 3 giugno, ma la sentenza che infligge i 15 anni di carcere è stata depositata solo un mese dopo dal giudice togato, a cui spettava determinare la pena per il ceceno. Il giorno dopo Bissoultanov si è recato in caserma per firmare il registro e subito dopo sarebbe scappato, molto probabilmente lasciando la Spagna. Lo scorso 20 maggio la Cassazione aveva annullato la scarcerazione di Bissoultanov, estradato dalla Germania in Italia e scarcerato il 22 dicembre 2021 dai giudici della Corte d'Assise di Roma. Il ceceno nel frattempo però era tornato in Spagna dove per lo stesso caso era già stato aperto un processo, che agli inizi di giugno si è concluso col verdetto di condanna del Tribunale provinciale di Girona.

Per l'omicidio di Niccolò Ciatti

è in corso anche un processo a Roma. «Confido che la fuga non vanifichi tutti gli sforzi della difesa, la pazienza e la fiducia nella giustizia di una famiglia che piange un figlio morto» ha detto l'avvocato Agnese Usai.

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