L'Ungheria attacca l'Italia sui porti aperti. Di Maio: "Sovranisti con le frontiere degli altri"

Il ministro degli Esteri ungherese attacca l'Italia sulla decisione di far sbarcare a Lampedusa i migranti a bordo della Ocean Viking: "Deplorevole aprire i porti". Dura replica di Di Maio: "Facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri"

L'Ungheria attacca l'Italia sui porti aperti. Di Maio: "Sovranisti con le frontiere degli altri"

Quella di tornare ad "aprire i confini e i porti" ai migranti è una decisione "deplorevole e pericolosa". La bocciatura sul cambio di passo del governo italiano in materia di immigrazione arriva da Budapest. A criticare lo sbarco a Lampedusa degli 82 profughi che si trovavano a bordo della Ocean Viking, la nave delle Ong Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere, è il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, dopo che, nelle scorse settimane era stato anche il premier ungherese, Viktor Orban, a ringraziare pubblicamente l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per il lavoro fatto al Viminale per contrastare l’immigrazione clandestina.

All’emittente televisiva M1, il ministro ha ribadito l’indisponibilità dell’Ungheria ad accogliere i migranti all’interno dei propri confini. L’iniziativa di Roma, secondo il governo magiaro, sarebbe aggravata, inoltre, dalla volontà di mandare in Europa i profughi che sbarcano nel nostro Paese. "Dopo aver fatto entrare masse di migranti illegali, vogliono distribuirli tra gli Stati membri dell'Unione europea”, attacca Szijjarto, assicurando che “l'Ungheria continuerà a difendere i propri confini”. Il capo della diplomazia ungherese denuncia come sia in atto “un altro tentativo di esercitare pressione sugli Stati membri, per accettare le quote di migranti e per dimostrare che il meccanismo di distribuzione è ancora nell'agenda comunitaria”. In Europa, sottolinea poi Szijjarto, l'unica "chiara linea di divisione è tra chi si oppone alle migrazioni illegali e chi le sostiene”, sostenendo come dall’emergenza del 2015 non sia cambiato nulla.

Difendere il lavoro delle Ong, accogliendo i migranti secondo le ripartizioni della Commissione europea, per Budapest, equivale ad "incentivare il lavoro dei trafficanti e le partenze dei migranti stessi". "Facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri", è la dura replica dell'omologo italiano, Luigi Di Maio, che ha bollato come "del tutto strumentale" il "giudizio espresso dal governo ungherese". "L'Italia da anni vive un'emergenza causata anche e soprattutto dall'indifferenza di alcuni partner europei come l'Ungheria", ha attaccato il ministro degli Esteri, auspicando che chi, come Budapest, "non accetta le quote" venga "sanzionato duramente". "L'Italia non può e non si farà più carico da sola di un problema che riguarda tutta l'Ue", ha ribattuto il titolare della Farnesina. La proposta avanzata da Roma, quindi, è che nei Paesi di transito "vengano istituiti degli uffici europei nei quali i migranti possano presentare richiesta di asilo in modo da poter essere poi trasferiti in Europa, e non solo in Italia, attraverso un corridoio umanitario". "In questo modo - assicura Di Maio - si mette fine all'inferno dei trafficanti di uomini e dei barconi e ognuno si assume le sue responsabilità".

Intanto i governi degli Stati in prima linea sul fronte dell’immigrazione cercheranno di trovare la quadra il prossimo 23 settembre, in un vertice in programma a Malta tra i ministri responsabili delle politiche migratorie di Roma, Berlino, Parigi e La Valletta.

Assieme ai rappresentanti della Commissione europea e del governo finlandese, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, verrà intavolata una trattativa per mettere a punto una nuova strategia che renda più efficace rispetto al passato il trasferimento dei migranti negli altri Stati europei.

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