Il Partito democratico lascia l'Aventino. La linea dell'opposizione a oltranza, portata avanti in queste settimane dal segretario ombra Matteo Renzi, sembra lasciar spazio al dialogo. Al termine del faccia a faccia con il presidente della Camera, Roberto Fico, incaricato da Sergio Mattarella a formare il nuovo governo, il segretario reggente Maurizio Martina è apparso più possibilista su un governo Pd-M5s. A patto che Luigi Di Maio e i suoi chiudano definitivamente con il centrodestra.
Timidi spiragli. Con Luigi Di Maio in panchina e Fico in campo, il Pd sembra cambiare strategia. "In queste settimane - assicurano i vertici grillini - i contatti con i Pd sono andati avanti e sono molto meno tesi di quel che sembrerebbe". Al Nazareno, sebbene l'area renziana abbia già fermamente detto "no" al tentativo di formare una maggioranza coi pentastellati, aumentano i dem favorevoli al confronto. "Se questo fatto nuovo (della chiusura del forno con la Lega, ndr) verrà confermato solennemente e quindi se si dichiarerà la chiusura definitiva dello scenario - annuncia Martina al termine delle consultazioni con Fico - per noi è un punto di novità che il Pd deve essere chiamato a valutare". Già in mattinata, ai microfoni di Radio Anch'io, il renziano Andrea Marcucci faceva notare che tra i due partiti, oltre a essercui "una distanza programmatica", resta un forte problema di premiership. "È Fico il candidato premier del M5s? È lui che può fare passi indietro rilevanti rispetto al programma del Movimento per un accordo col Pd?". Al presidente della Camera, d'altraparte, Martina ha messo ben in chiaro che, se i grillini vogliono un confronto, devono tornare sui propri passi: "L'asse di riferimento fondamentale sta attorno al programma del Pd nei contenuti e nelle proposte".
Su alcuni punti del programma le distanze tra i due partiti sono siderali. Marcucci, per esempio, mette sul tavolo i dossier Tav in Piemonte e Tap in Puglia. Il ministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, tira fuori il caso Ilva. Martina, invece, punta sulla nuova "stagione europeista" da costruire con la Francia e la Germania, respingendo qualsiasi svolta "sovranista". Ci sono, però, anche numerosi punti di contatto. Ed è su questi che Martina e i dem sembrano disposti a lavorare (guarda il video).
"Ci impegniamo ad approfondire questo possibile percorso di lavoro comune", spiega il segretario reggente rimandando, però, qualsiasi decisione alla Direzione nazionale che sarà chiamata a deliberare l'eventuale alleanza con i Cinque Stelle da cui ora si aspettano una lista delle "priorità" da affrontare una volta al governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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