"È Fico il candidato premier?". Il Pd mette già i paletti al M5s

Il M5S ora guarda al Pd. Il Nazareno avverte: "Distanza programmatica". E mette sul tavolo la premiership di Fico: "È lui che può fare passi indietro rispetto al programma del M5S?"

"È Fico il candidato premier?". Il Pd mette già i paletti al M5s

Il forno con la Lega è chiuso. E adesso i Cinque Stelle sembrano guardare al Pd come ultima spiaggia. La strada che potrebbe portare Luigi Di Maio a Palazzo Chigi si fa, però, sempre più in salita. Il suo nome, per i vertici del Movimento, resta una delle poche certezze: "Non abbiamo sacrificato la testa di Luigi per la Lega - dice una fonte autorevole all'Adnkronos - figurarsi se mai lo faremmo per il Pd". Resta il fatto che, in casa grillina, c'è stata un'inversione di ruoli: Di Maio è stato messo in pachina per far scendere in campo Roberto Fico. Il problema di premiership esiste. E al Nazareno è Andrea Marcucci a tirarlo fuori. "È Fico il candidato premier del M5s? - chiede il capogruppo piddì al Senato, Andrea Marcucci, a Radio Anch'io - è lui che può fare passi indietro rilevanti rispetto al programma del Movimento per un accordo col Pd?".

A 51 giorni dalle elezioni del 4 marzo scorso, Sergio Mattarella ha investito Fico dell'incarico di formare il nuyovo governo. "Tra Pd e M5S l'accordo è quasi impossibile - dice Marcucci - anche perché loro dovrebbero rinnegare gran parte del loro programma, ma le sorprese in politica sono sempre dietro l'angolo". Oggi pomeriggio ci sarà l'incontro tra i vertici dei due partiti. Il Movimento 5 Stelle sembra aver voltata definitivamente pagina e archiviato la Lega. In realtà, fonti autorevoli assicurano che "uno spiraglio con il Carroccio resta aperto" e che "i contatti sotto banco e a fatica vanno avanti". Ma dai piani alti dei Cinque Stelle arriva un'altra versione. Mentre la base è in rivolta al grido di "Mai con il Pd", Di Maio e i suoi osservano come, giunti a questo punto, non si possa tornare indietro e deludere il Quirinale: i dem rappresentano l'ultima strada che resta da battere, mentre monta l'ira contro Matteo Salvini per non aver strappato con Silvio Berlusconi e aver fatto esporre il Movimento portandolo ad aprire all'appoggio esterno di Forza Italia.

"In queste settimane - assicurano i vertici grillini - i contatti con i Pd sono andati avanti e sono molto meno tesi di quel che sembrerebbe". Al Nazareno, sebbene l'area renziana abbia già fermamente detto "no" al tentativo di formare una maggioranza coi pentastellati, aumentano i dem favorevoli al confronto. A Radio Anch'io stamattina, Marcucci ha fatto notare che tra i due partiti "c'è distanza programmatica". "Sulla Tap o la Tav che facciamo?", ha chiesto. E poi c'è il problema della premiership.

"È Fico il candidato premier del M5s? È lui che può fare passi indietro rilevanti rispetto al programma del Movimento per un accordo col Pd?". Una cosa è certa: giovedì il presidente della Camera dovrà tornare al Colle per riferire a Mattarella l'esito della sua esplorazione.

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