Il governo giallorosso strizza l'occhio ai grandi sindacati, mettendo nell'angolo le sigle più piccole. È questo, di fatto, il risultato dell'accordo firmato tra la neo ministra grillina del Lavoro, Nunzia Catalfo, e Cgil, Cisl e b, la cosiddetta Triplice, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico e Confindustria.
In sostanza, i rispettivi segretari generali hanno siglato la convenzione prevista dal Testo Unico del gennaio 2014, secondo cui l'Istituto nazionale di previdenza sociale pondererà gli iscritti e i voti – nelle elezioni per la rappresentanza sindacale – per pesare le singole sigle e chi sarà sotto il 5% verrà estromesso dai tavoli delle trattative per il rinnovo dei contatti nazionali di categoria dei lavoratori. Una novità che soddisfa, molto, gli industriali rappresentati da Vincenzo Boccia.
Insomma, chi non arriva al 5% - tra numero di iscritti e numero di voti – non si siede al tavolo delle trattative. Al patto, con le firme, hanno aderito circa 23mila aziende italiane, per un totale di circa 2,3 milioni di lavoratori dipendenti.
"È l’inizio di un nuovo percorso nella storia delle relazioni industriali", esulta la 5stelle Catalfo, che aggiunge: "È l'occasione per aprire una nuova stagione di lotta ai
contratti pirata e al dumping salariale. È un primo passo in un percorso che punta a dare condizioni sempre più dignitose ai lavoratori così come sancito dalla nostra Costituzione italiana".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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