La critica a Matteo Salvini non può mancare. Mai. Su Giorgia Meloni, invece, il giudizio appare più benevolo. Nel famoso gioco della torre, Elsa Fornero non avrebbe dubbi su chi buttare giù: il segretrio della Lega, chiaramente. In un'intervista rilasciata a La Stampa, l'ex ministra del governo Monti si è messa a distribuire le pagelle ai politici, lanciandosi in una notevole acrobazia retorica rispetto al centrodestra. Da una parte, infatti, la professoressa ha blandito la leader di Fratelli d'Italia, dall'altra ha trovato il modo di stroncare l'area politica di cui lei fa parte.
"In tutto il mondo le donne che governano affermano il diritto di essere donne e mamme a ogni effetto. Meloni ha adottato un modello diverso dalla classica donna della destra, tutta patria e famiglia. Mi sembra un altro segno di acume politico", ha dapprima affermato la Fornero, precipitandosi però a precisare di non aver alcuna intenzione di votare la leader di Fdi (la quale peraltro, a differenza di quanto affermato dalla professoressa, ha sempre rivendicato il proprio ruolo di madre e di patriota). Ma è riflettendo sulla possibile vittoria del centrodestra alle prossime elezioni che l'ex mininistra ha sferrato la bastonata.
"Per il forte machismo da cui la destra è caratterizzata, Meloni premier sarebbe un grosso rospo da ingoiare. Sulla compattezza, osservo che, secondo i sondaggi, il suo partito ha il doppio della Lega". Nelle parole dell'economista torinese, tutto il proprio fastidio per il leader della Lega, suo strenuo oppositore. Nelle scorse ore, peraltro, l'ex ministra aveva attaccato Salvini in tv dandogli in sostanza del bugiardo e dell'ignorante. "Il metodo di comunicazione di Salvini, il suo comportarsi da spaccone, ha fatto il suo tempo. Ha le leve del comando del partito, ma molti in casa leghista auspicano più ragionevolezza, ad esempio sulla linea di Giorgetti", ha ora sferzato la stessa Fornero.
Poi, un cenno al fantomatico allarme fascismo sollevato all'occorrenza dalla sinistra (specialemente sotto elezioni e in assenza di altri argomenti da spendere). "Il dibattito sul fascismo non potrà mai essere chiuso", ha affermato l'economista, riferendosi poi nello specifico alla Meloni. "Dobbiamo giudicarla sulle cose che fa e sulle persone di cui si contorna. Se lei sarà capace di dimostrare che il fascismo è alle spalle del paese, questo sarà un passo avanti. Nel caso, dovremmo riconoscere a Meloni una capacità politica che molti alleati non hanno", ha affermato. Poi, ancora una volta, la stoccata.
Riservando una critica pure alla sinistra, infatti, la professoressa ha lasciato trasparire l'auspicio di una proposta politica che contrasti "con forza" il centrodestra e i suoi valori. "La sinistra ha molte contraddizioni al proprio interno. Fatica a trovare un messaggio forte e univoco che non sia quello, pur molto importante, dell'antifascismo.
La destra parla di immigrati, confini nazionali, senso della famiglia quasi esclusivamente tradizionale, e così rappresenta una visione di società agli antipodi della sinistra. Bisognerebbe rispondere con forza, costruendo sui valori di uguaglianza, progresso, partecipazione e integrazione", ha affermato l'ex ministra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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