Ha fatto scendere un paio migranti a Clavière, territorio italiano in alta Val Susa, a pochi passi dal confine francese. Subito dopo lo stesso furgone della gendarmeria transalpina ha fatto inversione ed è rientrato in Francia. Tutto sotto gli occhi dagli agenti della Digos, che venerdì si trovavano alla frontiera per lo sgombero di un nuovo presidio degli anarchici della rete «Briser Les Frontieres», dopo quello già eseguito la scorsa settimana per liberare la parrocchia che da mesi era occupata da migranti e antagonisti. Fotografia del mezzo e della targa, allegate a un'informativa sull'accaduto ora sono nella mani della Procura di Torino che ha aperto un'inchiesta senza ipotesi di reato.
Un nuovo caso, dunque, di presunto sconfinamento da parte della polizia francese in Italia, sei mesi dopo il blitz dei gendarmi di Parigi in un centro migranti a Bardonecchia che aveva provocato uno scontro istituzionale tra i due Paesi. «Sono in attesa di sviluppi - ha subito attaccato il ministro dell'Interno Matteo Salvini - non voglio credere che la Francia di Macron utilizzi la propria polizia per scaricare di nascosto gli immigrati in Italia. Ma se qualcuno pensa davvero di usarci come il campo profughi d'Europa, violando leggi, confini e accordi, si sbaglia di grosso. Siamo pronti a difendere l'onore e la dignità del nostro Paese in ogni sede e a tutti i livelli. Pretendiamo chiarezza, soprattutto da chi ci fa la predica ogni giorno, e non guarderemo in faccia a nessuno! Invito il collega Moavero a chiedere chiarimenti all'ambasciatore».
La Farnesina ha fatto sapere di essersi attivata con l'ambasciatore di Francia in Italia per «chiarire i termini precisi dell'accaduto con le autorità francesi». Si tratterebbe, se fosse confermata la dinamica, di uno sconfinamento irregolare, perché avvenuto senza previa notifica alle autorità italiane. Ma anche di una violazione degli accordi internazionali per la riammissione ed espulsione dei migranti, visto che andrebbero riammessi secondo procedure concordate col nostro Passe. Ma la Francia, che non è nuova a questi episodi, nel corso dei numerosi precedenti si è sempre difesa dalle accuse appellandosi al regolamento di Dublino e facendo scattare il respingimento verso l'Italia per chiunque tenti di varcare la frontiera.
In questo caso, secondo versione riferita all'agenzia di stampa Lapresse da una fonte della polizia italiana, potrebbe essersi trattato di «un errore di chi era alla guida» del mezzo francese. «Si sta lavorando per cercare un chiarimento a quello che sembra un incidente», riferiscono all'Ansa fonti del governo francese. Le stesse fonti assicurano che «è stata trasmessa» a chi di competenza la richiesta di chiarimenti inviata dall'Ambasciata francese a Roma. Ipotesi dell'errore poi è stata rilanciata anche dal sindaco di Claviere, Franco Capra, visto che la gendarmeria «non è nuova a episodi simili, sempre però avvenuti in territorio francese. Questa sarebbe la prima volta in territorio italiano. Se così fosse sarebbe scorretto dal punto di vista legale, istituzionale e politico». A marzo la procura di Torino aveva già aperto un fascicolo per lo sconfinamento di agenti francesi a Bardonecchia, lamentando a scarsa collaborazione della polizia transalpina. Sul territorio la tensione resta alta. Dopo lo sgombero del rifugio autogestito, gli attivisti si erano organizzati con un nuovo presidio nel piazzale davanti alla parrocchia per assistere i migranti che sperano di raggiungere la Francia.
Il tendone è stato smantellato ieri mattina, con la digos che ha identificato una decina tra italiani e francesi. Il sindaco ha firmato un'ordinanza contro l'occupazione di suolo pubblico, sperando così di evitare nuovi presidi.
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