«I modelli matematici ci dicono che ci sarà un incremento dei casi di covid fino a fine novembre, con punte massime di 90 mila casi. Ma in proporzione i casi gravi saranno inferiori rispetto al passato». Il virologo e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi, Fabrizio Pregliasco affida le sue previsioni all'Agi sul rialzo dei contagi: «Spero che si tratti di un'onda, non di un'ondata, perché rispetto al passato ci sono più vaccinati e guariti. Anche se anziani e fragili dovrebbero comunque proteggersi con la quarta dose». Se la copertura vaccinale resta bassa, dice, «non si possono escludere» nuove chiusure: «Potrebbe tornare a essere necessario, dobbiamo immaginarle come ipotesi ma speriamo che restino nel cassetto». Eccola la prossima grana interna alla futura maggioranza di governo. Sottovoce si indicata nella possibile risaluta dei contagi covid il primo banco di prova per la tenuta degli equilibri tra alleati.
Sul tema restrizioni, mascherine e vaccini, in campagna elettorale il centrodestra ha ribadito compatto il no a ogni tipo di lockdown e soprattutto a quel modello «Speranza» finito nel mirino durante la pandemia. Ma con dei distinguo, soprattutto da dentro Forza Italia, dove convivono sensibilità diverse. Lega e Fratelli D'Italia sono stati netti sul no all'obbligo vaccinale e nel promettere agli italiani che non vedranno più lockdown né certificazioni. Il Carroccio nel suo programma elettorale evidenzia che «pur convinti dell'importanza della vaccinazione diffusa rivolta in particolare alle categorie più fragili, tale trattamento debba essere offerto ai cittadini senza più alcun obbligo, quanto piuttosto garantendo un'ampia campagna di informazione che possa accompagnarli nella scelta più consapevole possibile, promuovendo prima di tutto le cure domiciliari. Nessun obbligo di vaccinazione contro il Covid-19, ma informazione, promozione e raccomandazione alla vaccinazione, in particolare per fasce d'età a rischio e situazioni di fragilità. Piena libertà di scelta tra i vaccini autorizzati dall'Ema e dall'Aifa e richiami». Netta la linea nel programma elettorale di Fratelli d'Italia: «Nessuna reintroduzione del Green pass». In chiusura di campagna elettorale Giorgia Meloni aveva ribadito il concetto: «Libertà vale anche per come intendiamo affrontare l'eventuale ritorno della pandemia: non accetteremo più che l'Italia sia l'esperimento dell'applicazione del modello cinese a un Paese occidentale». Più prudente Forza Italia che nel programma prevede un «aggiornamento dei piani pandemici», e «adeguamenti strutturali», ma «senza la compressione delle libertà individuale». Il responsabile Salute di Forza Italia Andre Mandelli ha più volte chiarito: «Serve una campagna di informazione ai cittadini sullo stato attuale delle terapie e dei vaccini, ma sicuramente la stagione delle chiusure è finita. Forza Italia aveva suggerito a Draghi di rifarsi ai piani pandemici e siamo stati sempre molto attenti a rispettare le misure quando erano necessarie e a chiedere le riaperture quando le condizioni epidemiologiche lo hanno consentito».
Più rigide le posizioni di alcuni esponenti azzurri durante il Covid. Ad attirarsi le ire no vax durante la pandemia era stata Licia Ronzulli, ora nel totoministri in quota Forza Italia. Inizialmente si era fatto il suo nome anche per la Salute.
Ronzulli si era sempre dichiarata a favore dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario e aveva presentato un ddl per estendere l'obbligo delle vaccinazioni ai professori. DIfficile che sulla gestione di un eventuale rialzo dei contagi Meloni e Salvini possano accettare mediazioni.
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