«Il nostro presidente, Silvio per sempre» era la scritta che campeggiava su un cartello a Piazza Duomo, in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi. Nel primo Consiglio Nazionale di Forza Italia senza il suo fondatore, Berlusconi diventa invece presidente per sempre. Antonio Tajani annuncia, infatti, che non esisterà più questa figura e si procederà ad eleggere un segretario nazionale perché «la carica di presidente per statuto viene ritirata», resterà insomma per sempre in capo al leader venuto a mancare un mese fa. «Silvio Berlusconi è il nostro presente e il nostro futuro, perciò ho proposto al Consiglio di modificare lo Statuto aggiungendo nel frontespizio le parole Silvio Berlusconi presidente e fondatore», aggiunge.
Come la maglia numero 10 del Napoli di Diego Maradona o la 6 di Franco Baresi o la 3 di Paolo Maldini nel Milan, Forza Italia decide di onorare il proprio padre politico e di non esporre nessuno a un confronto impossibile da sostenere. La maglia di Silvio Berlusconi, insomma, viene ritirata, a celebrare la manifesta unicità. Un omaggio «statutario» che viene annunciato in un clima e in un contesto in cui la presenza del Cavaliere è visibile e costante.
Berlusconi insomma è più che mai presente, fin dall'iconografia, dal ritratto alle spalle di Antonio Tajani - una immagine del Cavaliere sorridente accompagnata dalla scritta a lui cara «Chi ci crede combatte. Chi ci crede supera tutti gli ostacoli. Chi ci crede vince» - ai video che lo celebrano. Il primo racconta la sua storia politica dalla discesa in campo in poi. Il secondo è dedicato alla special relationship che da sempre unisce il fondatore al neo-segretario. Le immagini scorrono e si vede uno scatto in bianco e nero in cui si il fondatore di Forza Italia parla da un podio con un giovanissimo Tajani sotto, che lo guarda. «Non ne sapevo nulla. È stato uno scherzo che mi hanno fatto», si limita a dire poi Tajani. Nel video, scorrendo le lancette del tempo, si sente la voce di Berlusconi che ringrazia quello che era all'epoca il suo vice perché «svolge il suo ruolo con impegno, con generosità, con la perfezione e giustezza assoluta. Da 28 anni leggo e sento le sue dichiarazioni e non ha mai sbagliato nessuna parola». In un'altra occasione, parlando del futuro del partito dopo di lui, il Cavaliere diceva: «Forza Italia deve poter contare su chi l'ha fondata. Naturalmente nel tempo ci sarà qualcuno che mi sostituirà. Oggi Forza Italia ha in Tajani un mio vice di assoluto prestigio internazionale».
La giornata d'altra parte inizia con la richiesta «non di un minuto di silenzio, ma di un minuto di applausi» per Silvio Berlusconi da parte di Antonio Tajani, applausi protrattisi ben oltre i 60 secondi in un infinito abbraccio sonoro, accompagnato anche dal coro «Silvio, Silvio». E poi, prima di formalizzare la nomina, è lo stesso ministro degli Esteri a leggere una lettera-saluto della famiglia Berlusconi, una missiva che invita tutti a preservare gli ideali di libertà cari al fondatore: «Carissimi, grazie per l'appoggio e la vicinanza che avete sempre dato al nostro caro papà. E grazie per tutto ciò che farete per continuare a far vivere gli ideali di libertà di progresso e di democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni». Un messaggio accompagnato da una lettera «riservata e personale» inviata ad Antonio Tajani.
Le parole della famiglia Berlusconi non passano inosservate e diventano oggetto della riflessione di Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy e storico consigliere per le relazioni internazionali del Cavaliere. «Il messaggio della famiglia Berlusconi è un indirizzo e un viatico che è per noi un preciso impegno. Nel messaggio ho sentito vibrare l'animo del nostro Presidente, lo stesso spirito fondato su ideali e valori universali, lo stesso tratto umano nel ringraziare coloro che sono debitori della loro vicinanza. La stessa semplicità che significa lucidità e saldezza. Con Antonio Tajani segretario dovremo fare di tutto per essere all'altezza di questo viatico. Poche parole, un grande compito».
Di Silvio Berlusconi parla anche il presidente del Ppe, Manfred Weber. «È un momento storico per Forza e anche per il Ppe. Ero qui una settimana prima della sua morte, ero con Tajani, ed ebbi con Berlusconi un'ultima telefonata. Era pieno di energia, parlava di Italia, di Forza Italia, di lavoro, di pace. Berlusconi aveva fiducia in Antonio Tajani, era convinto che Forza Italia con lui fosse in buone mani.
Tajani è un grande leader, siamo orgoglioso di averti qui e nel governo come ministro degli Esteri. Avete una grande responsabilità di fronte a voi, continuare la storia di Forza Italia e portare avanti la sua leadership».
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