Di Maio cerca il miracolo: invoca San Gennaro e aiuta i tifosi del Napoli

Il ministro si affida al patrono per la rielezione. E si occupa pure dei rimborsi aerei degli ultrà

Di Maio cerca il miracolo: invoca San Gennaro e aiuta i tifosi del Napoli

Miracolo! Miracolo! Così recitavano Massimo Troisi e Lello Arena alla fine degli anni '80 nel film Ricomincio da tre. Trenta anni dopo c'è un altro napoletano famoso che invoca l'intervento divino: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Stavolta per una causa meno nobile: la rielezione in Parlamento. L'ex capo dei Cinque stelle, oggi leader del movimento Impegno civico, si aggrappa a San Gennaro, patrono della città di Napoli celebrato ieri, nel disperato tentativo di non perdere la poltrona. «San Gennaro pensaci tu»: è l'appello che la maggioranza dei napoletani invoca per le missioni impossibili. Quella del ministro degli Esteri appare quasi un'impresa proibitiva. Di Maio chiede la grazia personale: la vittoria nel collegio di Fuorigrotta, popoloso quartiere napoletano un tempo feudo della sinistra. Il ministro sfida nell'uninominale Mara Carfagna (terzo polo) Sergio Costa(M5s) e Mariarosaria Rossi (centrodestra). La strada è tutta in salita. I sondaggi non sono buoni. Ecco che Di Maio cala l'asso: una preghiera a San Gennaro. Ieri mattina il titolare della Farnesina era in prima fila al Duomo di Napoli per assistere alla celebrazione religiosa che ogni anno, in occasione della ricorrenza di San Gennaro, precede il miracolo: lo scioglimento del sangue. Miracolo avvenuto alle 9 e 27. Appalusi e commozione della folla. Nell'ampolla tenuta in mano da monsignor Domenico Battaglia il sangue si è sciolto. Il prodigio è stato salutato dallo sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro. Anche Di Maio si commuove. Si spella le mani.

Ora però attende il «suo» miracolo: l'aiutino divino per battere gli sfidanti e conservare la poltrona in Parlamento. Il ministro, al termine del rito religioso, si concede ai giornalisti: «Siamo molto contenti, è un ottimo auspicio per la città. Il grande calore del popolo napoletano che si è stretto attorno al nostro Santo è una bellissima immagine della comunità napoletana. Auguro alla città di Napoli il meglio. Con lo scioglimento del sangue iniziamo un altro anno di nuove sfide. Come ha detto il nostro arcivescovo, il tema fondamentale riguarda le diseguaglianze sociali, la lotta alla criminalità e fronteggiare i grandi temi del momento che sono la crisi energetica e la crisi economica». Di Maio non è nuovo all'invocazione divina per ragioni politiche. Già alla vigilia delle elezioni politiche nel 2018 si affidò a San Gennaro per la vittoria. La vittoria arrivò. Ma la strada verso Palazzo Chigi fu sbarrata. Un mezzo miracolo, insomma. Stavolta Di Maio avverte: San Gennaro non fare scherzi. Il miracolo deve essere pieno.

Il ministro sta giocando tutte carte per raccogliere voti. Fa leva sulla fede in San Gennaro. Ma punta anche sull'altra fede dei napoletani, quella calcistica per il Napoli. Di Maio è stato il promotore di una singolare richiesta alle compagnie aeree Ryanair e Easy Jet: il rimborso dei biglietti dei voli in Scozia per i tifosi napoletani che non hanno potuto vedere la partita allo stadio con i Glasgow Rangers.

«In tanti, spiega nella missiva il leader di Impegno civico - avevano già acquistato i ticket di volo o erano già arrivati in Scozia per assistere alla partita, avevano sostenuto le spese di vitto e alloggio, ma poi hanno trovato le porte dell'impianto sportivo chiuse per la decisione Uefa, che ha anche rinviato la partita di un giorno». Pare che il rimborso ci sarà. Per la gioia degli ultras del San Paolo che Di Maio spera di non riabbracciare da ottobre come steward.

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