Di Maio diventa navigator di se stesso. Il progetto di fare il lobbista con l'estero

L'ex grillino vuole sfruttare i contatti creati alla Farnesina e la buonuscita dalla Camera per avviare una società di consulenza

Di Maio diventa navigator di se stesso. Il progetto di fare il lobbista con l'estero

Luigi di Maio si è congedato dalla politica con un lunghissimo post pubblicato sulla sua pagina facebook. Poi ha ordinato al suo portavoce, Giuseppe Marici, di disattivare tutti i canali social: facebook, twitter, tik tok, instagram.

Il ministro degli Esteri dice addio a quel mondo che l'ha accompagnato negli ultimi dieci anni. Quel mondo che l'ha prima esaltato e poi insultato. Il profilo facebook privato risulta però ancora attivo: un modo per comunicare la volontà di concentrarsi solo sugli affetti intimi.

Amici, famiglia e lavoro: la seconda vita del più giovane ministro degli Esteri dell'Italia riparte da qui. L'ex collega di partito Alessandro Di Battista con il dente avvelenato gli suggerisce: «Pensi a studiare e a prendersi la laurea». L'obiettivo di completare l'Università alla facoltà di Giurisprudenza non è tra la priorità del politico di Pomigliano D'Arco. «Nell'imminente futuro non c'è alcun progetto politico», fanno sapere i fedelissimi. Non potrebbe essere diversamente. Il progetto Impegno Civico è naufragato clamorosamente. Percentuali da prefisso telefonico. Una Caporetto.

Lo staff ha smentito l'eventuale nomina come assessore regionale nella giunta De Luca. Certo negli ultimi mesi tra Di Maio e lo sceriffo salernitano è scoppiato l'amore. De Luca potrebbe riservare una poltrona in giunta per un fedelissimo del ministro degli Esteri: Vincenzo Spadafora o Valeria Ciarambino, consigliere regionale di Impegno Civico in Campania, sono i due favoriti.

Di Maio ha deciso: niente politica per i prossimi due anni. Il partito dei sindaci? «Un progetto morto già in partenza con la fuga di Beppe Sala che si prepara a correre per la guida del Pd» spiegano dall'entourage del ministro.

La base di partenza per la nuova vita di Di Maio è l'assegno di fine mandato: 100mila euro per 9 anni in Parlamento. Niente male. Un bel gruzzoletto. L'idea sarebbe quella di avviare una start up di consulenza per le relazioni internazionali. In parole semplici: Di Maio si prepara a fare il lobbista per gli Stati stranieri. Nei tre anni alla guida della Farnesina l'ex capo dei Cinquestelle ha stretto rapporti con ambasciate e governi stranieri. In questi anni il compito è stato quello di difendere e tutelare gli interessi dell'Italia. Di Maio vuole continuare questa attività. Ma d'ora in avanti per conto dei governi stranieri che intendono ampliare i propri interessi in Italia. Insomma, Di Maio si candida a seguire le orme di un altro ministro degli Esteri: Massimo D'Alema che ha offerto le proprie competenze (e la mediazione) per i governi della Colombia e Cina. La rete c'è. Fatta di relazioni consolidate nel tempo. C'è anche un'altra opzione nel futuro di Di Maio: Leonardo-Finmeccanica. Nel colosso il ministro ha coltivato parecchie amicizie. Che potrebbero ritornargli ora utili. Il trasloco dalla Farnesina a Leonardo sarebbe una forzatura. Anche se un altro ex ministro, Marco Minniti, si è accasato alla fondazione Med-Or.

Una volta completato il passaggio di consegne con il nuovo ministro degli Esteri, Di Maio si concederà qualche giorno di vacanza. L'unica certezza: non ritornerà (per ora) all'impegno politico. Un destino comune a tanti ex grillini.

Angelo Tofalo, ex sottosegretario alla Difesa, ha fondato con la sorella, Antonia Tofalo, una

società di consulenza At Agency, nel settore della sicurezza. Tofalo ha sempre avuto il pallino per l'intelligence. Nelle due esperienze al governo è stato dirottato alla Difesa. Finalmente ora potrà coltivare la sua passione.

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