"Marcello Foa? La sua storia parla da sè". Luigi Di Maio difende la nomina del giornalista alla presidenza della Rai e sulla quale va avanti lo scontro politico.
"È una persona di totale indipendenza ed è sempre stato un po' fuori dal coro", ha detto il vicepremier a Omnibus su La7, "La Vigilanza discuterà perchè è una sua prerogativa, ma vorrei comprendere perché Marcello Foa non va bene. Non è all'altezza perché non appartiene al club degli scacchi dei giornalisti parolini che passano il tempo a scrivere con la loro penna sui loro giornali? La Rai è un'istituzione che adesso ha bisogno di stimoli. Io mi aspetto di capire quali siano le vere ragioni per non votarlo come presidente della Rai. È un allievo di Montanelli, ha portato avanti tante battaglie contro le fake news, è uno che ha diretto giornali, è stato a capo di gruppi editoriali. Adesso dicono che non è all'altezza perché è un sovranista. Ma sovranità è una parola che sta all'articolo uno della Costituzione, non è una brutta parola, non è una parolaccia".
Di Maio ha parlato anche di Ilva e del tavolo al Mise che oggi vedrà a confronto 62 sigle tra associazioni ed enti locali: "Ci sono i portatori di interesse", ha detto il ministro, "Ascoltiamo tutti. Il tema è sempre lo stesso: per anni ci sono state tante parti del Paese che non sono state ascoltate. Ancelor Mittal ha chiesto di voler spiegare il piano a tutti gli stakeholder".
Sulla Tav il leader dei 5 Stelle non ha dubbi: "Nel contratto di governo con la Lega
abbiamo concordato che quell'opera va integralmente ridiscussa", taglia corto, "Questa è un'opera progettata 30 anni fa. Non autorizzerò mai un'opera che si faccia con i poliziotti e il filo spinato nei cantieri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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