A Di Maio il premio di politico più "memato". Dall'inglese zoppicante al volo, tutti gli sfottò

Il web non dimentica l'ex ministro sconfitto alle elezioni. E non lo perdona

A Di Maio il premio di politico più "memato". Dall'inglese zoppicante al volo, tutti gli sfottò

«Alla fine il Movimento 5 Stelle ha aperto la scatoletta di tonno e ci ha trovato Di Maio». Uno dei tantissimi meme sull'ex ministro degli Esteri fotografa in maniera limpida la parabola di Giggino. L'ex steward da stadio che divenne militante, il militante che divenne capo politico del M5s, il capo politico che divenne ministro, il ministro che fondò un partito. E che sprofondò nell'oblio elettorale. Il 2022 si può senza ombra di dubbio definire l'annus horribilis di Di Maio. Che ha ricevuto in contumacia il premio di politico più «memato» (cioè preso in giro sul web, per i meno avvezzi alla rete) alla prima notte degli Oscar dedicata ai meme avvenuta al centro culturale Off Topic di Torino. Un premio che sembra ideato ad hoc per Luigi Di Maio, gaffeur professionista e quindi perfetto per finire immortalato nelle foto ironiche e velenose che fanno agevolmente il giro di internet. E, infatti, di caricature, sfottò e satire sull'ex grillino i social sono pieni. C'è chi lo sfotte per il suo inglese (ricorderete la famigerata pronuncia del «coronavairus»), chi lo prende in giro per le sue conoscenze in materia geografica e storica (dal presidente Ping a Pinochet in Venezuela), chi gli fa il verso per il suo viaggio a Kiev chiedendo di portargli una calamita, chi ancora lo deride per il fallimento del suo partito Impegno Civico o per il volo pindarico sulle ali dei camerieri di una famosa pizzeria di Napoli durante l'ultima disastrosa campagna elettorale. Ali che presto si sarebbero rivelate di cera bruciandosi al primo sole dopo il voto del 25 settembre. Icaro-Di Maio sbattuto fuori dal Parlamento per volere dei cittadini: è la democrazia diretta, bellezza. Il 36enne di Pomigliano d'Arco che pensava di fare all-in con la scissione dal Movimento 5 stelle nel pieno della crisi del governo Draghi e invece si è trovato con in mano un misero 0,6%, scavalcato persino dal suo improvvisato (e improbabile) compagno di viaggio: Bruno Tabacci. Lui è stato eletto, Giggino è rimasto a bocca asciutta. A quel punto l'unica strada era quella del silenzio, tanto che dal 26 settembre Di Maio è sparito dai social, eliminando sia il profilo Tik Tok sia quello Facebook e cancellando anche il proprio sito internet. Che lo abbia fatto per evitare l'onta degli sfottò non è dato sapere, anche se gli indizi sono parecchi. Ma, con ogni evidenza, la sua strategia difensiva non ha funzionato. Innumerevoli i meme creati dal web, che spesso ha anche vagliato l'ipotesi di rivolgersi a Chi l'ha visto?, lo storico programma di Rai3 condotto da Federica Sciarelli che si occupa di persone scomparse. Qualcuno dice invece che si sia rintanato a Pomigliano D'Arco, la sua roccaforte che però alle elezioni l'ha tradito.

Altri dicono che si muova a Roma nell'ombra, tessendo trame per ottenere l'incarico come inviato speciale nel Golfo Persico per l'Unione europea. Anche qui un meme che circola sul web lo raffigura tronfio dell'ipotesi e pronto a recarsi nel Golfo Persico... della Basilicata.

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