Raffaele Marra e Salvatore Romeo, secondo l'ex capo di gabinetto del Campidoglio Carla Romana Raineri, che oggi depone come teste nel processo per falso a carico della sindaca Virginia Raggi, "si comportavano in maniera autoreferenziale e arrogante, Marra almeno manteneva sempre un bon ton istituzionale, mentre Romeo era arrogante e maleducato". Quanto ai loro ruoli a Palazzo Senatorio, ad inizio consiliatura nell'estate 2016 il primo era vice capo di Gabinetto, il secondo capo della segreteria politica, Raineri nella sua deposizione ha sostenuto: "Marra non aveva nessuna delega, era formalmente il vice capo di gabinetto ma era il consigliere privilegiato del sindaco. Stavano in tre in una stanza a porte chiuse, per riunioni inaccessibili a tutti se non all'allora vice sindaco Daniele Frongia. Marra aveva un fortissimo ascendente sulla sindaca".
Quindi la Raineri ha aggiunto: "Erano stati coniati vari epiteti per Marra, eminenza grigia, Richelieu, sottolineando la debolezza della sindaca come quella della zarina ai tempi di Rasputin. Chiunque si fosse messo di traverso rispetto alle loro ambizioni faceva una brutta fine. Penso a me, quando dissi che intendevo sostituire Marra con un colonnello dei carabinieri nel ruolo di vice capo di gabinetto. Di lì a poco il sindaco si fece venire dubbi sulla legittimità della mia nomina".
La Raineri infine ha dichiarato: "Il ruolo che mi era stato affidato di capo di Gabinetto era un guscio vuoto, trovai un gabinetto in cui le funzioni erano state sapientemente esportate verso due direzioni: Salvatore Romeo, che aveva delle deleghe molto singolari, come quella ai lavori di giunta e l'altra alle partecipate, e a Raffaele Marra. Il capo di gabinetto deve controllare la regolarità degli atti, in questa situazione era sorprendentemente surreale che non avessi neanche contezza del flusso informativo, nel gabinetto non arrivavano notizie. Ho cercato disperatamente di intercettare l'attenzione del sindaco su tanti temi, dai rifiuti alle partecipate, ma mi sentivo sempre solo rispondere 'ne parli con il dottor Marra oppure ne parli con il dottor Romeo. Non avevo la possibilità di dialogare con il sindaco con un sovvertimento delle gerarchie, invece di consigliarla avrei dovuto farmi consigliare io dal mio vice e da una persona dello staff della Raggi". Per la Raineri, "Raggi, Marra e Romeo vivevano in simbiosi".
Intanto Di Maio ha preannunciato che in caso di condanna la Raggi dovrà dimettersi. "Il nostro codice comportamento lo conoscete e parla chiaro. Lo applicheremo", ha spiegato il vicepremier.
Secondo la procura di Roma, sulla nomina di Renato Marra la sindaca Virginia Raggi disse il falso perché con l'allora codice etico vigente del M5S, nel 2016, si sarebbe dovuta dimettere. Sarebbe questo il movente del reato ipotizzato dai pm.
Il regolamento interno ai 5Stelle infatti, nella sua versione precedente prevedeva che bastasse essere indagati per doversi fare da parte, con l'ineleggibilità o se già eletti, con le dimissioni. Con questa motivazione, oggi il procuratore aggiunto, Paolo Ielo durante l'udienza del processo alla sindaca Raggi, ha chiesto l'acquisizione agli atti del vecchio codice etico del M5S.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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