Di Maio smentisce la fronda: "È solo un grande malinteso"

Il ministro degli Esteri prova a spiegare l'obiettivo delle 70 firme: "Sono per rafforzare il gruppo parlamentare". Ma cresce il gruppo di malpancisti

Di Maio smentisce la fronda: "È solo un grande malinteso"

Giorni di tensione massima all'interno del Movimento 5 Stelle. Nella giornata di ieri, nel corso dell'incontro per stabilire le procedure per eleggere il nuovo capogruppo al Senato, è scoppiato il caos: l'assemblea si sarebbe trasformata in un dibattito caratterizzato da toni forti e duri contro i poteri di Luigi Di Maio. Ma lo stesso ministro degli Esteri, intervenuto ai microfoni di RaiNews24 da New York, ha voluto precisare che si tratterebbe semplicemente di un "grande malinteso". Il capo politico del M5S ha detto che - stando a quanto riferito da "persone che potrei definire amiche" - la raccolta delle 70 firme avrebbe il solo obiettivo di "rafforzare il gruppo parlamentare'".

Le smentite però non possono oscurare l'esistenza di un gruppo di malpancisti che vedrebbe Alessandro Di Battista come colonna portante: nella corrente dei delusi confluirebbero, tra gli altri, Barbara Lezzi, Danilo Toninelli e Michele Giarrusso.

Questione immigrazione

L'ex titolare del dicastero del Lavoro è intervenuto anche sulla problematica dei migranti, che andrebbe fermata non con la distribuzione negli altri Paesi europei ma "fermando le partenze". Per quanto riguarda l'accordo di Malta si è detto "contento" ma ha precisato: "Non è la soluzione definitiva - ha detto a SkyTg24 - Non voglio enfatizzarlo".

Di Maio ha poi fatto un confronto tra la situazione attuale e quella passata: "Se l'Italia viene lasciata sola c'è un'emergenza, ma devo dire che con l'accordo di

Malta - a differenza di quando venivano fatti sbarcare anche con il ministro Salvini perché si sequestravano le navi e ce li dovevamo tenere tutti - adesso abbiamo un meccanismo di redistribuzione".

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