Il maltempo rallenta gli sbarchi. Da Lampedusa trasferiti in 2mila

Senza tregua le partenze verso le altre strutture italiane, ma l'hotspot ieri registrava oltre 3.000 ospiti. Per il Viminale diminuiscono i flussi dalla Tunisia: «Finora ha bloccato 43mila persone...»

Il maltempo rallenta gli sbarchi. Da Lampedusa trasferiti in 2mila
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Vento e mare grosso rallentano gli sbarchi. Unici deterrenti efficaci, in quest'estate nera e da record negativo per l'immigrazione irregolare, contro le continue partenze dalle coste africane. Ma queste non si sono mai azzerate del tutto, nemmeno ieri e nei giorni scorsi, e l'hotspot di Lampedusa continua a essere sovraccarico. Senza soluzione di continuità. Cattive condizioni meteo-marine, infatti, vogliono anche dire difficoltà nei trasferimenti dei migranti su terraferma, atti ad alleggerire la struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola, che ieri mattina contava 3.593 ospiti a fronte di poco meno di 500 posti a disposizione. Ieri i trasferimenti sono stati spalmati lungo tutto l'arco della giornata. Un impegno non indifferente, che va avanti con ritmi frenetici, malgrado ci sia consapevolezza che ben presto, scemato il vento, arriveranno altre imbarcazioni cariche di migranti. Ieri sono stati 1.828 quelli trasferiti tra voli, traghetti e navi militari secondo il piano redatto dalla prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, che non sta conoscendo tregua. In 600 sono stati trasferiti ad Augusta con la nave militare Mimbelli, stessa destinazione per 500 migranti a bordo del traghetto di linea Galaxy. E poi ancora altri 448 sulla nave Lampedusa per sbarcare a Trapani. Impegnati nel servizio di trasferimento dei migranti anche degli aerei militari. In tutto sono stati effettuati 4 voli per un totale di 280 migranti trasferiti a Comiso, Pisa, Bari e Venezia. Da qui raggiungeranno poi la destinazione finale nelle diverse strutture sparse per lo Stivale, al fine di cercare di equilibrare il carico sulle Regioni. Gli arrivi, 113.791 con dati del Viminale aggiornati a ieri, rappresentano numeri folli, che il governo potrà contrastare soltanto con l'aiuto dell'Unione europea, che non solo non opera ricollocamenti obbligatori, ma pure sta latitando rispetto ai fondi promessi alla Tunisia, rischiando di far saltare l'operatività delle autorità marittime tunisine che quest'anno hanno fermato numerose partenze. «La Tunisia ha detto il numero uno del Viminale, Matteo Piantedosi ha bloccato a terra 43.126 persone» che altrimenti sarebbero arrivate in Italia e sarebbe cresciuto il rischio di naufragi. Buone notizie, comunque, arrivano dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha parlato di un rallentamento del flusso migratorio dalla Tunisia, passato a maggio da un +1008% all'attuale 386%. La Tunisia è comunque il Paese in cui si registra il maggior numero di partenze di migranti di diversa provenienza. Gli ultimi dati disponibili parlano di 74.458 migranti salpati dai maggiori porti tunisini, in particolare Sfax, verso l'Italia. Al secondo posto per partenze c'è la Libia, con 34.066 migranti salpati dalle sue coste, e anche in questo caso qui si registra un calo che va da un 167% al 13%. Infine sono 4.824 i migranti che hanno percorso la rotta turca. La maggior parte degli sbarchi è avvenuta in Sicilia. Dei 113.791 migranti sbarcati da inizio anno, infatti, ben 96.145 sono approdati in Sicilia. 10.727 sono minori non accompagnati, con dati aggiornati del Viminale a lunedì. La seconda Regione di approdo è la Calabria, con 9.717, cifre di gran lunga inferiori rispetto a quelle registrate in Sicilia.

I migranti approdati provengono per la maggior parte (11%) da Guinea e Costa d'Avorio, seguono i tunisini (8%) e gli egiziani (7%). Dagli ultimi dati, 80.541 migranti sono giunti a seguito di eventi Sar, ovvero di ricerca e soccorso per gran parte ad opera delle nostre autorità e, di questi, 5.390 in attività Sar effettuate da Ong.

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