La Mannoia attacca Salvini sui migranti La rete si scatena: è come i tuoi amici M5s

La cantante twitta sull'ultimo naufragio ed è subissata di critiche: guarda che è al governo anche grazie a te. E ancora: stavi con chi parlava di taxi del mare

La Mannoia attacca Salvini sui migranti La rete si scatena: è come i tuoi amici M5s

Fiorella Mannoia al M5s avrebbe potuto dedicare una canzone. Il titolo giusto è già nel suo repertorio: «Come si cambia». Il brano presentato al Festival di Sanremo del 1984 dalla cantante, già di sinistra e ormai ex grillina, calzerebbe a pennello con la natura mutante del Movimento. Arrivato al governo e rimasto senza fiancheggiatori vip. Gli ultimi superstiti a perdersi per strada sono stati Jacopo Fo, figlio di Dario, e l'attore da talk show Ivano Marescotti. Residui del grillismo di sinistra. La Mannoia si era allontanata da un po' di tempo e l'alleanza con la Lega di Salvini è stata la pietra tombale dell'amore per i Cinque Stelle.

La polemica è arrivata via Twitter. La cantante ha cinguettato la notizia del naufragio in Libia avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. L'immagine è quella dello scheletro di un gommone galleggiante, il commento non lascia spazio a interpretazioni: «Si raccolgono i primi frutti. Dormite tranquilli». Con riferimento alla politica di Matteo Salvini, avallata dagli ex beniamini. La rete, però, non dimentica. E subito le ricordano il suo appoggio entusiastico al M5s. Scrive Marco: «Ma tu non sostenevi i Cinque Stelle fino all'altro ieri?». Che rimarca: «Hai sempre sostenuto i Cinque Stelle». Lei risponde, dribblando: «Il Mediterraneo è un enorme cimitero. Di quei disgraziati non importa a nessuno, nemmeno a voi che ora mettete in atto la caccia alle streghe, che fate le liste di proscrizione. Che vi mettete dalla parte dei buoni. Anche voi ne fate una questione politica, esattamente come tutti». Non nega di averli votati e a un utente replica: «Sei mejo te. Salutami Minniti».

Ma nessuno le perdona la simpatia per il M5s. Come Stefano Castelli, uno dei tanti, che scrive: «A fare la grillina quando il capo del partito che supporta parlava di taxi del mare. Fiorè, hai contribuito a questo governo, abbi la decenza di ammetterlo». Mentre un grillino tradito le dà della «radical snob».

L'allontanamento dal M5s era avvenuto a giugno dell'anno scorso. Quando la cantante non aveva perdonato a Di Maio e soci l'astensione sullo ius soli, la legge che prevedeva la concessione della cittadinanza agli immigrati di seconda generazione. All'epoca la Mannoia sancì lo strappo: «Sono stufa di tutte queste astensioni dei 5s, anche questo fare il pesce in barile è campagna elettorale, per paura di non scontentare qualcuno dei loro elettori, hanno finito per scontentare tutti». L'amore, invece, era scoppiato in tempi non sospetti. In un'intervista del 2014, pubblicata anche su Micromega, diceva: «Per me i 5 Stelle sono l'unica opposizione che c'è in Parlamento. Quei ragazzi ci stanno facendo scoprire cose che non avremmo mai saputo. I 5 Stelle hanno occupato spazi di una sinistra che è finita dopo la morte di Berlinguer».

Qualche mese prima, ospite della trasmissione Reputescion di Andrea Scanzi, la Mannoia rivelò di aver ricevuto una mail da Di Battista che la invitava a conoscere i parlamentari del M5s. «Che impressione le hanno fatto?» chiese Scanzi, ed ecco la risposta: «Una buonissima impressione, sono dei ragazzi in gamba». Come si cambia, appunto.

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