Il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, adesso invita il governo a moderare i toni e a tendere una mano a Bruxelles dopo la bocciatura della manovra. Il titolare di via XX Settembre di fatto in audizione sulla nota del Def manda un messaggio chiaro predicando prudenza: "Come è noto la Commissione Ue ha espresso preoccupazione circa la modifica del percorso programmatico. Ora si apre una fase di confronto costruttivo con la Commissione che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del governo delineata dalla manovra. In questo confronto costruttivo voglio dichiarare il mio accordo con il Presidente della Camera, sulla necessità di abbassare i toni". Nonostante il gelo con l'Europa, Tria di fatto rivendica gli obiettivi definiti nella notoa di aggiornamento del Def: "Ridurre sensibilmente, entro i primi due anni di legislatura, il divario di crescita con l'Eurozona e conseguire una prima diminuzione significativa del rapporto debito pil nell'arco del prossimo triennio".
Poi il ministro critica le politiche di austerity imposte dall'Europa negli ultimi anni e rilancia una ricetta economica basata sulla crescita: "Ormai da trent'anni il peso del debito pubblico vincola le scelte quindi al di là delle politiche europee va affrontato - ha detto Tria - Occorre quindi spostare l'obiettivo: solo attraverso una strategia che abbia al centro la crescita dell'Economia è possibile avviare un percorso chiaro di riduzione del rapporto debito/Pil.
Per tale ragione il governo sentita la commissione Ue ha deciso di ridefinire il percorso verso l'obiettivo di medio termine". Insomma a quanto pare anche dal Tesoro non c'è nessuna retromarcia sui contenuti della manovra. Il braccio di ferro con l'Ue durerà ancora a lungo...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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