Forza Italia si spacca. Mentre l'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani è ancora rinchiuso in carcare, l'intervista di Mariastella Gelmini al Corriere della Sera che invoca "più sobrietà" all'interno del partito scatena una selva di pomeliche. Che capitolano nelle dimissioni del parlamentare lombardo Luca Squeri.
"Vorrei che ora alzassimo anche le bandiere della trasparenza e della sobrietà". Nell'intervista al Corriere della Sera, la Gelmini ricorda di aver avuto con Mantovani "divergenze di natura politica e per via di stili diversi d’intendere il nostro agire pubblico". "Ma non si può rinunciare alla presunzione d’innocenza - avverte - Mantovani ha diritto un processo rapido e giusto. Per queste cose noi continueremo a batterci". Con dei distinguo, però."Io difenderò fino in fondo le ragioni di Silvio Berlusconi, lui sì vittima di innumerevoli attacchi della magistratura - spiega la coordinatrice lombarda di Forza Italia - e difenderò per chiunque i principi del garantismo e della presunzione d’innocenza. Ma quello che voglio dire è che non siamo tutti Berlusconi e che non ci possiamo riparare tutti sotto questo ombrello. E allora proprio perché so che Forza Italia, soprattutto qui in Lombardia dove governa, è nel mirino più di qualsiasi altro partito, dico che da parte nostra ci vuole un di più di attenzione, di cautela, di sobrietà e di trasparenza". Non solo. La Gelmini si propone anche di inaugurare una nuova stagione: "Lo scontro tra magistratura e politica in questi anni ha fatto male ad entrambe. Io credo nel primato della politica, ma va rispettato il lavoro delle procure".
L'intervista della Gelmini ha scatenato forti mal di pancia all'interno di Forza Italia. A partire da Daniela Santanchè che ci ha tenuto a ricordare che "la libertà si toglie solo quando ci sono presupposti: pericolo di fuga, inquinamento delle prove, reiterazione del reato. Tutto questo nel caso Mantovani non c’è, quindi è un arresto scandaloso". D'altra parte basta dare un'occhiata alle carte dei pm per capire che l'accusa è debolissima. Proprio per questo la deputata azzurra si dispiace che su questo tema "in Forza Italia ci sia ambiguità" e che "si sia perso il coraggio di combattere la fondamentale battaglia contro la magistratura politicizzata che entra a gamba tesa nella politica, sempre e solo a discapito di una parte". "L’intervista della Gelmini non mi rappresenta e mi fa riflettere su una mutazione genetica del partito", tuona la Santanchè ricordando come, negli ultimi vent'anni, il centrodestra sia stato "vittima di una minoranza della magistratura". "Abbiamo subito qualsiasi porcata fatta nei confronti di Silvio Berlusconi, ma non solo", conclude la Santanchè invitando Berlusconi a pronunciare "una parola chiara che cancelli ogni ambiguità sulle nostre posizioni".
All'interno di Forza Italia la posizione della Santanchè è ampiamente condivisa. Squeri rimette l'incarico di coordinatore provinciale nelle mani di Berlusconi in aperta polemica con l'intervista della Gelmini.
"Ho sempre creduto nelle battaglie che abbiamo combattuto e per questo non posso rimanere indifferente allo svilimento di quei valori che hanno mosso la nostra azione politica - denuncia il parlamentare azzurro - è quello che sta accadendo oggi, con la coordinatrice regionale del nostro movimento che, in un’intervista al Corriere della Sera, arriva a mettere in discussione quel garantismo che ci ha sempre animati e addirittura ad escludere l’esistenza e il potere di quella parte di magistratura politicizzata di cui proprio Lei, Presidente, è stato ed è la prima vittima".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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