Mark si dispera in cella: "Chiedo scusa ai genitori di Ilaria"

Gli avvocati: "È molto scosso". Ma il gip: "Un delitto premeditato, senza scrupoli"

Mark si dispera in cella: "Chiedo scusa ai genitori di Ilaria"
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«Molto provato e scosso». Mark Anthony Samson incontra i suoi difensori a Regina Coeli. Vuole inviare una lettera di scuse alla famiglia Sula. «Vuole cercare di spiegare le ragioni insensate del suo gesto - spiega l'avvocato Fabrizio Gallo all'uscita del carcere - e implora sua madre di essere la sua voce per esprimere il suo rammarico e chiedere scusa ai genitori di Ilaria, perché lui in questo momento non può farlo».

Samson uccide Ilaria con tre coltellate alla gola. La chiude in due sacchi di plastica, con la complicità della mamma, per poi nasconderla in un trolley che getta in un dirupo in cima al monte Guadagnolo. Poi torna in città, Roma e, con un'amica mangia, una piadina. Racconta del rapporto con Ilaria, parla del più e del meno, organizza una gita a Bologna. Tutto questo a poche ore dall'omicidio. «Comportamento freddo, razionale - scrive il gip -, rientra nella normalità sin da subito, invia messaggi al padre di Ilaria. Non si pone alcuno scrupolo». Per una settimana finge con tutti che Ilaria sia viva, a Napoli con due amici. Un omicidio premeditato nonostante Samsom l'abbia negato durante l'interrogatorio di convalida. Il pomeriggio del 25 marzo, approfittando dell'assenza della 22enne, si reca nell'abitazione che Ilaria condivideva con tre compagne d'Università, scatta foto alle schermate del portatile della ragazza, prova persino a portarlo via. Samson vuole trovare le prove che Ilaria frequenta, almeno in chat, un altro ragazzo. Vuole accusarla di questo quando l'attira da lui, con una scusa, la sera stessa. Vuole un motivo, insomma, per litigare. «Ho avuto un raptus, ho agito d'istinto» dirà davanti al gip per spiegare l'assassinio. Il resto, purtroppo, è cosa nota. Ma a due settimane dalla mattanza, con la stessa lucidità, Mark Anthony si pente. Un atteggiamento che servirà alla difesa per chiedere una perizia psichiatrica, già ventilata dopo il fermo, e un ricorso al Tribunale del Riesame? Ieri, intanto, sono cominciate le perizie su tablet, pc e cellulare dell'omicida. Gli inquirenti vogliono ricostruire i contatti fra lui e la vittima nelle ore precedenti l'omicidio. Il cellulare di Ilaria, usato per una settimana da Samson e poi gettato in un tombino di viale Jonio, a Monte Sacro, non è stato ancora trovato. Resta indagata per concorso nell'occultamento di cadavere Nors Manlapaz, madre di Mark Anthony.

«Ma che madre è?» si chiede la famiglia Sula. «Anziché chiamare i soccorsi, convincerlo a costituirsi, l'ha aiutato a pulire il sangue di nostra figlia. Non era un paio di scarpe vecchie, un oggetto, da buttare così. Era una persona e ora non c'è più».

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