Materiali per attentati e video di esecuzioni. In cella baby jihadista

Immagini di ordigni, esecuzioni materiali, attentati incendiari e "il giuramento a Daesh"

Materiali per attentati e video di esecuzioni. In cella baby jihadista
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Immagini di ordigni, esecuzioni materiali, attentati incendiari e «il giuramento a Daesh». Video e foto che facevano paura, ma sempre meno di quello che stava pianificando un minorenne.

Lunedì la polizia ha fermato un ragazzo italiano di origine straniera, residente in provincia di Bergamo. Non ha nemmeno 18 anni, ma ha già convinzioni profonde e radicate e in rete stava facendo propaganda jihadista. Ma non solo parole. Secondo gli investigatori, infatti, il giovane era pronto a passare all'azione e stava pianificando un attentato incendiario nella zona in cui vive, nella Bergamasca. O almeno questo è quanto è emerso dalle indagini, che hanno portato al suo fermo per associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate.

Il minore, sostenitore dell'Isis, è stato trovato in possesso di numerosissimi contenuti riconducibili allo Stato Islamico, tra cui video di esecuzioni e manuali relativi alle armi e al confezionamento di ordigni, che diffondeva anche su Inernet. Voleva creare proseliti e esortava gli altri giovani internauti a passare all'azione. A decidere la misura cautelare è stata la procura per i minorenni di Brescia e il fermo è stato convalidato dal gip del Tribunale per i minorenni il 29 maggio. La Digos di Bergamo e di Brescia e del Servizio per il Contrasto all'Estremismo e al Terrorismo Esterno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, lo seguivano da tempo e sono passati all'azione a seguito del suo rapido processo di radicalizzazione violenta e quando si sono accorti che sui social iniziavano a moltiplicarsi video, legati all'Isis, ma anche foto foto di manuali e ordigni con innesto collegato all'utilizzo del cellulare.

L'attività investigativa, svolta anche con i contribuiti del comparto Intelligence e delle forze di polizia straniere, ha fatto emergere tra le altre cose l'appartenenza del ragazzo a una rete di giovani internauti sostenitori del Daesh.

Una rete presente in diversi Paesi d'Europa e d'America, che è da tempo nel mirino dell'antiterrorismo. Molti di questi personaggi sono già stati individuati e arrestati nelle scorse settimane. E due giorni fa è stato il turno del minorenne italiano, che si è visto la polizia arrivare sulla porta di casa.

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