Al termine del secondo giro di consultazioni, Sergio Mattarella si prende ancora un po' di tempo. La situazione non si è sbloccata. Le forze politiche in campo non sono riuscite a trovare l'accordo per formare una maggioranza solida capace di sostenere il governo (guarda il video). Dall'andamento delle consultazioni - spiega il presidente della Repubblica - emerge con evidenza che il confronto tra i partiti per dare vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi". Tutto rimandato, insomma, ai prossimi giorni. Nella speranza di trovare una soluzione praticabile che porti alla formazione di un esecutivo saldo.
Durante il secondo giro di consultazioni, Mattarella ha ripetutamente fatto presente alle varie forze politiche la necessità per il nostro Paese di "avere un governo nella pienezza delle sue funzioni". A complicare il quadro politico è sicuramente la crisi diplomatica in Siria che sta spingendo i Paesi dell'Unione europea a un passo da un nuovo conflitto. E, sebbene il premier (uscente) Paolo Gentiloni abbia già fatto sapere che "l'Italia non parteciperà ai bombardamenti", il dibattito divide ulteriormente il confronto. Al quadro internazionale va, poi, a sommarsi la partita economica con il Def ancora tutto da scrivere. Nonostante questi appuntamenti, la situazione non sembra ancora sbloccarsi. Tanto che questa mattina, al termine del secondo, infruttuoso, giro di consultazioni, Mattarella è tornato a lanciare un messaggio preciso ai contendenti, enumerando le criticità davanti al Paese: "Le attese dei nostri concittadini, i contrasti nel commercio internazionale, le scadenze importanti e imminenti nella Unione europea, l'acuirsi di tensioni internazionali in aree non lontane dall'Italia, richiedono con urgenza - ha, quindi, avvertito - che si sviluppi, e si concluda positivamente, un confronto tra i partiti per raggiungere quell'obiettivo".
Nella parte "dispositiva" delle dichiarazioni rilasciate al termine dei colloqui con i partiti, Mattarella ha fatto sapere che si prenderà ancora del tempo per valutare la
situazione e, poi, presentare un piano d'azione. "Attenderò alcuni giorni, trascorsi i quali valuterò in che modo procedere per uscire dallo stallo che si registra", ha concluso il capo dello Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.