Era malata e non l'aveva mai nascosto, eppure per tutti è andata via all'improvviso. «L'ultima volta che l'ho vista, prima di chiedermi del Comune, ha voluto sapere come stava mia figlia. Amava molto le mie mascherine strane, gliene avevo appena regalata una di pizzo nero». Barbara Mele, sindaco di San Nicola Arcella, era con Jole Santelli il 7 ottobre alla tappa di Camigliatello del Giro d'Italia. L'aveva chiamata con una telefonata la governatrice, per averla accanto in Sila insieme a un'altra sindaco donna, l'appena eletta Rosaria Succurro. Per festeggiare, Jole aveva ballato la sua ultima tarantella in pubblico, come aveva fatto nella notte del successo elettorale.
Nel giorno in cui si dicono le cose più belle, tutti la ricordano così, vivace, estroversa, volitiva, piena di vita nonostante la malattia e forse anche grazie alla malattia che, diceva agli amici, le aveva regalato vita nuova e libertà. «Aveva voluto con lei noi due, donne, per il Giro. Ha sempre promosso le donne. L'ho vista stanca ma non più del normale, la notizia della sua morte mi ha sorpresa. Credo che nemmeno lei pensasse di morire» ricorda la Mele.
Lutto dalla sua Calabria a Roma e ovunque nel Paese. Un minuto di silenzio alla Camera e al Senato. Sussulta Forza Italia di cui lei faceva parte dalla fondazione. Annamaria Bernini guiderà una delegazione azzurra del Senato ai funerali. «Un dolore profondo pervade tutta la comunità di Forza Italia» dice il vicepresidente Antonio Tajani. «Perdiamo una guerriera» la racconta Michela Vittoria Brambilla. «Intelligente e di cuore» per Stefania Prestigiacomo. «Sono davvero colpito. Ho sempre avuto un rapporto bellissimo con lei, che risaliva a tanto tempo fa» dice Cesare Previti, con cui la Santelli aveva mosso i primi passi da avvocato e in politica nel 1994.
Nella Lega, dove Matteo Salvini era suo grande fan, il segretario la ricorda per «il sorriso» e «per aver lavorato fino a poche ore prima». Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia, si commuove: «Voglio ricordarti per come eri, amica mia: allegra, determinata, impulsiva, protettiva, sincera. Voglio ricordare il tempo passato a discutere, a parlare, a ridere, a scherzare».
Ma le carezze arrivano anche da dove meno te lo aspetti. Piaceva a destra, a sinistra e al centro, forse per la mamma dc, il babbo socialista e il nonno un po' fascista che la portava ai comizi di Almirante ma anche di Berlinguer. «Non ci sono parole per descrivere il senso di vuoto» dicono dalla LegaCoop Calabria mentre l'assemblea dell'Emilia Romagna sospende i lavori per un minuto, come accadrà in chissà quante altre aule. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Alla sua famiglia e alla comunità che rappresentava, a tutti i suoi concittadini, vanno il nostro pensiero e la vicinanza dei Democratici». C'è la «profonda tristezza» di M5s e Elena Boschi, Iv, che le riconosce «il coraggio di combattere senza cercare nemici, con generosità». Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, calabrese, la omaggia con tutta la squadra.
Un vero elogio funebre arriva da Sergio Mattarella. «È stata consapevole che le istituzioni sono una casa comune», «prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente della Regione Calabria, si è distinta per la tenacia del suo temperamento e per la combattività che sapeva esprimere nell'azione politica e di governo. Ha affrontato con coraggio la malattia, con la quale era costretta a convivere. Non si è arresa, ha voluto fortemente portare il proprio contributo alla vita sociale e anche per questo ha meritato stima e apprezzamento». Il premier, Giuseppe Conte, atteso ai funerali, parla di «perdita dolorosa» e «ferita profonda» «per le istituzioni tutte».
«Era una donna di pace, puntava sempre sul dialogo» dice di lei il vescovo di Cosenza, Francesco Nolè, che celebrerà i funerali.
Lui aveva offerto il Duomo, ma la famiglia, le sue due sorelle Paola e Roberta alle quali era legatissima, hanno preferito la chiesa che frequentano, San Nicola vicino al Municipio. Lì, quando erano ancora tutte e tre insieme, avevano dato ai genitori l'ultimo saluto terreno.
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