Quella che doveva essere una «manifestazione per la pace» organizzata sabato scorso a Roma a sostegno della Palestina, si è rivelata nei fatti una giornata di odio, intolleranza e violenza confermando i timori della Questura che aveva vietato il corteo. Il bilancio sono stati 34 uomini delle forze dell'ordine feriti dalle violenze dei manifestanti tra cui un dirigente della Polizia che ha riportato la frattura del bacino, 4 persone fermate e un arrestato, oltre 200 persone allontanate prima della manifestazione di cui 51 con foglio di via poiché gravate da precedenti per reati contro l'ordine pubblico e 150 che, per non farsi identificare ai controlli, hanno deciso di tornare indietro scortati fino al limite di provincia. A rendere noti i numeri è il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che ha espresso «tutta la mia vicinanza e gratitudine ai 34 operatori delle Forze di Polizia aggrediti e feriti nell'occasione» aggiungendo «ringrazio le Forze dell'ordine e la questura di Roma per l'efficace ed equilibrata gestione di una situazione difficile, a difesa della sicurezza dei cittadini». Alle forze dell'ordine è arrivata anche la vicinanza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha chiamato il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per «esprimere solidarietà agli agenti feriti e apprezzamento per le forze di Polizia».
Questa mattina a Roma alla Sinagoga è invece prevista una cerimonia commemorativa a un anno dal 7 ottobre a cui parteciperà anche la premier Giorgia Meloni mentre il Ministro della Giustizia Nordio, commentando i disordini della manifestazione per la Palestina, ha affermato: «Io lunedì prossimo 7 ottobre andrò convintissimo alla cerimonia nella Sinagoga di Roma e spero che queste persone si rendano conto di essere fuori da ordine civile e razionale».
Eppure quanto avvenuto sabato potrebbe essere solo l'anticipazione di una settimana che si preannuncia molto calda, per oggi era in programma una manifestazione a Torino a sostegno della Palestina ma «il Questore ha prescritto ai comitati organizzatori di svolgere le medesime in data diversa ed esclusivamente in forma statica».
Domani è invece prevista «l'intifada studentesca» con occupazioni nelle scuole e nelle università annunciate dai collettivi Osa e Cambiare Rotta: «Riempiremo di simboli della Palestina le nostre scuole e università, per ricordare da che parte stanno gli studenti e le studentesse di questo Paese, e anche per denunciare ogni accordo di collaborazione con Israele».
Dovrebbe invece svolgersi oggi pomeriggio all'Università di Siena, nonostante la revoca dell'autorizzazione da parte dell'ateneo, l'evento organizzato dall'associazione studentesca Cravos dal titolo «J'Accuse: conferenza sulla questione Palestinese», tra gli ospiti la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati Francesca Albanese e l'attivista italo palestinese Karem Rohana.
Una conferenza marcatamente di parte già dalla descrizione: «Il 7 ottobre segna un tragico anniversario per gli israeliani, per i palestinesi e l'intera comunità internazionale, ma non possiamo ignorare che le radici del conflitto sono ben più profonde». Se nemmeno il 7 ottobre riescono a celare il sentimento anti israeliano, figuriamoci cosa ci attenderà da domani in avanti.
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