A poche ore dall'annuncio dei ministri da parte di Mario Draghi e del giuramento del nuovo governo, Matteo Salvini è soddisfatto della piega presa dagli eventi. La Lega avrà tre ministeri nell'esecutivo in formazione, quello del Turismo affidato a Massimo Garavaglia, quello dello Sviluppo economico affigato a Giancarlo Giorgetti e quello nuovo per le Disabilità affidato a Erika Stefani. Il vento è cambiato a Palazzo Chigi e lo dimostra il fatto che prima della comunicazione di Mario Draghi non siano state diffuse veline o anticipazioni, come usanza della gestione Conte-Casalino, per "vedere l'effetto che fa" e correggere il tiro in base al sentimento popolare. "Sono davvero molto contento. Se in questo governo non ci fosse la Lega, saremmo a guardare da fuori un governo di sinistra", ha detto il leader della Lega al Corriere della sera.
Matteo Salvini è venuto a conoscenza dell'elenco dei ministri poco prima dell'annuncio alla stampa di Mario Draghi, che non lo ha comunicato nemmeno agli interessati. Non c'è stato un confronto con i leader di partito da parte del presidente del Consiglio incaricato e per il leader della Lega questo rappresenta un quid nel processo di avvicinamento al nuovo governo: "Io non avevo chiesto alcun ministero. Ma sono molto contento davvero, non è una dichiarazione di rito. Sviluppo e turismo sono fondanti per la ripartenza, e l'attenzione per la disabilità è davvero un mio pallino da anni, lo sanno tutti. Abbiamo tre incarichi importanti e tre persone che sapranno interpretarli al meglio".
Il leader del Carroccio è ottimista per il nuovo corso: "Io gli ho detto: 'Sulle infrastrutture siamo tranquilli?' Lui mi ha detto: 'Sì, riapriamo'...". Su uno dei punti cardini, Matteo Salvini ha ottenuto quanto desiderato e ora pensa al futuro, al "Ponte sullo Stretto, alla Gronda, all'alta velocità al Sud, alle strade in Sicilia...". Nella squadra di governo di Mario Draghi si trovano anche alcuni superstiti del governo Conte bis, come Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, che Matteo Salvini non ha mai nascosto di non stimare per il lavoro finora svolto: "Conto che siano affiancato da leghisti in gamba che sappiano contribuire a un robusto cambio di rotta".
Ed è proprio sul lavoro del ministro degli Interni che il leader della Lega ha messo l'accento nella sua intervista al Corriere della sera: "So che non sembrerà oggi una priorità, però nei giorni scorsi mi sono andato a riguardare le tabelle degli sbarchi. Nel 2019, 11 mila arrivi. L'anno scorso, 33 mila. Tre volte tanto. Una delle non molte cose che ho detto a Draghi è che a Lampedusa la musica deve cambiare".
A fronte della riconferma di alcuni dei "vecchi" ministri, Matteo Salvini ha però ottenuto la sostituzione di Domenico Arcuri, del quale ancora non è stato ufficialmente deciso il futuro: "Scusi, ma di mascherine fantasma e vaccini fantasma, io credo proprio che possiamo fare a meno. La musica dopo un anno può cambiare. Ma sarà sempre il presidente del Consiglio a valutare il lavoro delle persone nella sua squadra".
L'ex ministro dell'Interno si smarca dall'accusa di aver deciso di appoggiare Mario Draghi per un tatticismo ma difende la sua scelta nell'ottica di rafforzare il ruolo dell'Italia in Europa e per poter giocare la sua parte: "Prenda la direttiva Bolkestein, che vorrebbe la svendita delle nostre spiagge. Il ministro del Turismo dirà no: le spiagge italiane restano italiane. Non so se questo è sovranismo. So però che se fossimo rimasti fuori, non avremmo potuto incidere". La decisione di dire di sì a Mario Draghi è maturata nella notte, dopo aver letto le richieste arrivate per mail da parte di imprenditori e sindaci che chiedevano un impegno concreto alla Lega.
Ora è tempo di definire la tabella delle priorità, che nella sua prima stesura è già molto chiara per Matteo Salvini: "Le vaccinazioni, il lavoro e la riapertura di bar, ristoranti, palestre...". In un governo così ampio non sarà semplice arrivare sempre a una quadra e Fratelli d'Italia è l'unico partito ora in opposizione: "Io rispetto profondamente la scelta di Giorgia Meloni, ma credo anche di aver fatto, per quel che mi riguarda, una scelta per l'Italia e non partitica". La coalizione di centrodestra non si è comunque spaccata: nei prossimi giorni Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia si riuniranno per discutere delle candidature alle prossime amministrative.
Dopo il giuramento, il nuovo governo di metterà subito all'opera per recuperare il tempo perso. Il leader della Lega è pronto a mettersi a disposizione e a difendere i suoi uomini: "Io sono assolutamente orgoglioso del fatto che la Lega amministri migliaia di Comuni e 14 Regioni. Sono orgoglioso dei nostri uomini e donne.
Pensi che i due leghisti che avevano già fatto i ministri, Centinaio e Locatelli, avrebbero potuto avere qualche rammarico. E invece, sono stati i primi a mettersi a disposizione dei nuovi ministri. Le polemiche le fanno i giornalisti... E peraltro, nella Lega, la prima e l'ultima parola sono le mie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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