Maturità, si cambia (di nuovo) Il triennio vale come l'esame

Il ministro Bianchi conferma i due scritti, ma le prove finali conteranno il 50%. Gli studenti: "Non ci basta"

Maturità, si cambia (di nuovo) Il triennio vale come l'esame

Tu chiamala se vuoi «flessibilità». Gli studenti hanno protestato: dopo tutta la Dad possibile immaginabile hanno intravisto la prospettiva di un esame di Maturità come prima della pandemia, due prove scritte e un orale. Francamente troppo (dal loro punto di vista).

Così sono scesi in piazza a manifestare il loro dissenso. Non solo. Hanno chiesto e ottenuto di confrontarsi con il ministro. E martedì scorso qualcosa hanno spuntato.

Non di accorciare l'esame, quello no. Restano le due prove scritte. Ma che il responsabile del dicastero Patrizio Bianchi rivedesse il sistema del punteggio. Così, mentre nella prima versione dell'Ordinanza per la Maturità 2022 si parlava di 40 punti per il triennio finale e di 60 per le prove d'esame (20 per ciascuno scritto, 40 per l'orale). Nella nuova versione, saranno attribuiti 50 punti per il triennio e 50 per le prove (15 per ciascuno scritto e 20 per l'orale). Significa che anche se gli esami dovessero andare proprio male, l'eventualità di una bocciatura dipenderà più dal profitto dell'ultimo triennio.

In sintesi è questo il contenuto delle Ordinanze che sono state trasmesse ai presidenti delle Camere per essere trasmesse alle commissioni parlamentari.

Erano state proprio le Consulte studentesche, che hanno incontrato il ministro martedì, a proporre di dare più peso all'andamento del triennio piuttosto che all'esame in sè.

Fra i contrari alla seconda prova scritta c'era stato anche il Consiglio superiore della Pubblica Istruzione che aveva suggerito un maxicolloquio per l'esame di terza media, al posto dei due scritti e una sola prova scritta per le superiori, «a causa della discontinuità didattica e della Dad». Sulle prove scritte il ministro era stato fermo da subito: si faranno e saranno preparati da ogni singolo Istituto. Non ci sarà dunque una sola traccia per tutte le scuole di indirizzo. È evidente che ci sia la volontà di comprendere il disagio degli studenti anche in questa scelta, perché i professori sanno bene che tipo di programma hanno svolto, Dad o non Dad.

I docenti titolari della disciplina oggetto del secondo scritto che fanno parte delle commissioni d'esame, entro il 22 giugno, proporranno tre tracce sulla base dei documenti consegnati a maggio dai consigli di classe. Il giorno della prova sarà estratta a sorte una delle tre tracce.

Il ritorno degli scritti (sia alla Maturità che all'esame di terza media) viene invece visto positivamente dai docenti. Lo ha rivelato l'ultimo sondaggio della «Tecnica della Scuola». Su un campione di oltre 1.500 insegnanti si è detto favorevole alle prove scritte oltre il 63 per cento, quasi due su tre; solo il 36,3 per cento preferirebbe una prova d'esame più semplificata, magari analoga all'«elaborato unico» degli ultimi due anni scolastici.

Non tutti gli studenti hanno accolto con entusiasmo il nuovo corso. La Rete degli Studenti ha parlato di «modifiche minime» e chiesto un nuovo incontro col ministro.

Oggi alle 16 studenti e studentesse si ritroveranno sulle scalinate del Ministero, in viale Trastevere, per continuare la mobilitazione «contro questa Maturità»: «Sono state fatte modifiche troppo piccole per poter dire di aver costruito un Esame a misura di studente e che non mettono in discussione la struttura della prova».

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