La maxi "Area C" fa impazzire New York. Donald: "La cancellerò"

Fino a 9 dollari al giorno per guidare in centro, è rivolta. Tutti contro la governatrice democratica

La maxi "Area C" fa impazzire New York. Donald: "La cancellerò"
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Da ieri muoversi in auto a New York è (ancora) più costoso. Dopo quasi due decenni di discussioni e polemiche, alla mezzanotte di domenica la Grande Mela è diventata la prima città americana a introdurre una tassa sul traffico per transitare nel cuore di Manhattan, nell'area a sud di Central Park che include l'Empire State Building, Times Square e il distretto finanziario attorno a Wall Street. Gli automobilisti pagheranno fino a 9 dollari al giorno nelle ore di punta (dalle 5 alle 21 nei giorni feriali e dalle 9 alle 21 nei fine settimana), e 2,25 nelle altre, mentre per i piccoli camioncini e i bus la tariffa sarà di 14,40 dollari, per i camion più grandi e i bus turistici di 21,60 dollari.

La «congestion charge», introdotta dalla Metropolitan Transportation Authority (Mta) e sostenuta dalla governatrice dell'Empire State Kathy Hochul, mira a ridurre il traffico e l'inquinamento nel centro della metropoli (l'area urbana più congestionata del mondo), oltre a raccogliere fondi per migliorare il sistema di trasporto pubblico. Ad esempio, finanziando riparazioni e miglioramenti cruciali alla malandata metropolitana di New York City, agli autobus e a due linee ferroviarie suburbane. La misura, tuttavia, ha già scatenato una rivolta: la governatrice democratica si ritrova contro non solo il presidente eletto Donald Trump, che ha promesso di revocare la tassa dopo il suo imminente insediamento, e i repubblicani, che vogliono agire al Congresso. Sul piede di guerra sono scesi anche il suo collega di partito del confinante New Jersey, Phil Murphy, che ha impugnato il provvedimento, e il potente sindacato degli insegnanti - alleato chiave dei democratici newyorchesi - che si è rivolto al tribunale. Critici anche i tassisti e molti cittadini, che hanno promosso una class action.

Una ribellione che potrebbe costarle cara alle prossime elezioni, tanto che Hochul a giugno aveva congelato la misura, temendo di danneggiare i candidati dell'Asinello. I sostenitori ribadiscono la necessità di decongestionare alcune delle strade più sature di traffico al mondo, dove le auto procedono a passo d'uomo a meno di 8 km orari durante l'ora di punta a Midtown, e sperano che i nuovi pedaggi convincano più automobilisti a utilizzare i mezzi pubblici. Rimane da vedere se i cittadini capiranno la manovra e saranno disposti a sborsare altri soldi in una città sempre più cara, dove ormai il costo della vita ha raggiunto livelli proibitivi. I critici, in particolare, affermano che la «congestion charge» penalizza soprattutto le persone a basso reddito e i lavoratori essenziali, tra cui insegnanti, poliziotti e pompieri.

Due sindacati dei vigili del fuoco di Nyc puntano poi il dito contro il piano sottolineando che probabilmente ritarderà i tempi di risposta, il che «potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte»: questo poiché a loro parere i dipendenti del Fdny non useranno più le loro auto per spostarsi rapidamente in città. Critici anche gli autisti di Uber e Lyft, secondo cui «alla fine saranno i clienti a pagare il prezzo di tutto questo».

Molti residenti, inoltre, temono che il piano crei il caos nei quartieri immediatamente a nord della zona di inizio pedaggio, con ingorghi da incubo causati dall'ondata di automobilisti che cercheranno di parcheggiare nelle strade subito a nord della 60ª Strada per evitare la tassa.

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