«Enough is enough», adesso basta. Il livello di allerta in Gran Bretagna era appena stato abbassato quando è sopraggiunto l'ennesimo attacco. E stavolta è durissima e furiosa la dichiarazione del premier britannico che non concede spazio alla diplomazia spicciola. I tempi del politically correct sembrano ormai superati. Perfino dopo Manchester Theresa May non aveva menzionato l'estremismo islamico se non per sottolineare che si trattava di una perversione della fede nell'Islam. Ma ieri, il suo linguaggio si è fatto più diretto. «Finora c'è stata troppa tolleranza per l'estremismo nel nostro Paese - ha detto -. Adesso è tempo di chiudere ogni accesso agli estremisti e affermare la superiorità dei valori britannici». May ha anche affermato che «occorre un cambiamento nel modo in cui si affronta il terrorismo» e ha insistito sul fatto che i social come Facebook offrono troppo spazio alle espressioni radicali. Ormai a un soffio dal voto, sono stati in molti a chiedersi se non era il caso di rimandare le elezioni, ma la May ha voluto immediatamente sgombrare il campo da ogni dubbio.
«La campagna elettorale riprende domani e le elezioni avranno luogo l'8 giugno come stabilito - ha confermato nel suo discorso di ieri a Downing Street -. Non concederemo mai alla violenza di interrompere il processo democratico». Una posizione che può essere letta anche come un tentativo di recuperare quel vantaggio nei confronti degli avversari dilapidato in questi mesi, ma appare dello stesso avviso anche il leader laburista Jeremy Corbyn che ha parlato più tardi in serata a Carlisle dopo aver cancellato tutti gli altri appuntamenti previsti per oggi. «Sono scioccato da quello che è accaduto - sono state le sue prime dichiarazioni a caldo - ma se lasciamo che questi attacchi interferiscano con la nostra democrazia allora perdiamo tutti».
Per il sindaco di Londra Sadiq Khan che ieri mattina aveva voluto sottolineare come la capitale inglese rimanga «uno dei luoghi più sicuri del mondo» è essenziale proseguire nelle operazioni di voto. «Una delle cose migliori del nostro modo di vivere è la democrazia - ha dichiarato in un'intervista televisiva - le elezioni sono una cosa meravigliosa, una di quelle cose che i terroristi odiano e una di quelle cose che possiamo fare per mostrare che non ci lasciamo intimidire è andare a votare l'8 giugno».
E mentre la società YouGo sospende la pubblicazione quotidiana del sondaggio elettorale c'è anche chi come l'Ukip decide di proseguire senza fermarsi per dimostrare con i fatti e non solo a parole come si combatte il terrorismo. «È questa la cosa giusta da fare - ha commentato ieri l'ex leader Nigel Farage - il processo democratico deve continuare, questo è il nostro Paese». «Ci vuole un periodo di rispetto per i morti - ha invece detto il Liberaldemocratico Brian Paddick - e se non si riesce a smettere di far campagna elettorale nemmeno per un giorno vuol dire aver smarrito completamente la nostra etica». Dichiarazioni di solidarietà sono arrivate ieri anche dai leader dell'Irlanda del Nord dove tutti i partiti hanno sospeso la campagna elettorale in segno di rispetto.
E mentre la premier scozzese Sturgeon sottolinea che gli estremisti che hanno colpito Londra non hanno nulla a che fare con il vero Islam, il Muslim Council of Britain si dice «oltraggiato e insultato dai codardi che ancora una volta hanno distrutto la vita dei nostri compagni inglesi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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