Mazzette per fare lavori Arrestati 4 funzionari

Valentina Raffa

Palermo A me interessa entrare nel suo cuore». Un imprenditore contratta con un funzionario il prezzo della tangente per avere assegnato un lavoro. Volavano mazzette al Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche, con sede a Palermo, dove 4 funzionari sono finiti ai domiciliari, e 2 sono stati sospesi per un anno. In tutto 14, tra funzionari e imprenditori, devono rispondere a vario titolo di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato.

L'operazione «Cuci e scuci» della sezione Anticorruzione della Squadra mobile di Palermo ha permesso l'applicazione della legge «Spazzacorrotti» per 8 imprenditori edili di Palermo, Enna, Messina e Agrigento, che non potranno contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi. L'indagine ha ricostruito episodi corruttivi relativi ad appalti pubblici per lavori di ristrutturazione in istituti scolastici a Palermo, Enna e Catania, un immobile a Palermo confiscato alla criminalità organizzata, adibito ad alloggio di servizio per le forze dell'ordine, e uno a Capaci da adibire a stazione dei Carabinieri. Si tratta di appalti pubblici finanziati con fondi del ministero delle Infrastrutture e Trasporti o altri enti o ministeri. Il sistema corruttivo si basava sul pagamento del 2-3% del finanziamento statale, consentendo all'imprenditore di recuperare l'importo della tangente attraverso voci di spese fittizie o maggiorate nei documenti contabili predisposti dai pubblici ufficiali, e, per i funzionari, sul rimborso di spese di missioni non effettuate o parzialmente falsificate.

A far saltare tutto è stata la denuncia di un imprenditore alla Mobile di Enna.

Tra le intercettazioni c'è il dialogo tra tre funzionari dopo la notifica della proroga delle indagini preliminari. Si interrogano su chi abbia parlato. «Questo che c'ha la fissa del..» - dice Barberi -. E Casella: «Del paladino della giustizia». Monte conclude: «Ma magari gli sparassero».

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