Melania, assist a Trump sull'aborto. "Diritto fondamentale delle donne"

Le anticipazioni del libro dell'ex first lady: "Libertà di interrompere la gravidanza". Così il tycoon prova a recuperare terreno sulla Harris

Melania, assist a Trump sull'aborto. "Diritto fondamentale delle donne"
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Melania Trump scende in campo nella corsa per la Casa Bianca difendendo il diritto all'aborto, uno dei temi caldi della campagna elettorale. Una mossa che ha attirato immediatamente dure critiche dei pro-vita americani, ma potrebbe rappresentare un assist per il marito Donald Trump. Nel suo libro di memorie che uscirà il mese prossimo, di cui il Guardian ha ottenuto alcune anticipazioni, l'ex first lady ammette di essere una appassionata sostenitrice dei diritti delle donne a decidere sul proprio corpo, inclusa l'interruzione di gravidanza.

«Perché qualcuno dovrebbe avere il potere di determinare cosa una donna può fare con il proprio corpo? Il diritto fondamentale alla libertà individuale le conferisce l'autorità di interrompere la gravidanza se lo desidera», afferma Melania, sottolineando che le donne devono avere «l'autonomia nel decidere se avere figli sulla base delle loro convinzioni, libere da qualsiasi intervento o pressione da parte del governo». «Limitare il diritto a scegliere se interrompere una gravidanza indesiderata equivale a negare il controllo sul proprio corpo - prosegue la moglie del candidato repubblicano ed ex presidente Usa - Ho portato questa convinzione con me per tutta la mia vita adulta».

Per Melania, «La libertà individuale è un principio fondamentale, e non c'è spazio per compromessi», quindi si chiede, prendendo a prestito lo slogan della lotta per il diritto all'aborto: «Cosa significa realmente, Il mio corpo, la mia scelta?». Le parole dell'ex first lady anticipate dal quotidiano britannico hanno scatenato una bufera nel mondo pro-vita: «Melania Trump ha avuto la possibilità di essere un'ispirazione con il suo libro, e invece ha scelto di promuovere un femminismo corrotto che mette le donne in guerra con i propri corpi», ha detto a Newsweek Kristan Hawkins, presidente di Students for Life of America. L'aborto, a suo avviso, è «l'opposto dell'emancipazione, poiché alle donne viene detto che non riescono a bilanciare il dono dei figli e la carriera, quindi devono sceglierne uno. Che opportunità persa per ispirare una generazione di giovani donne».

Hawkins ha aggiunto che è «difficile seguire la logica» di Melania, che pubblicando il libro prima delle elezioni ha «indebolito il messaggio dell'ex presidente Trump con gli elettori pro-life».

In realtà, già da giorni il ticket Gop sta lanciando messaggi di apertura puntando a conquistare i moderati. Nel corso del dibattito televisivo tra i candidati alla vice presidenza, JD Vance ha contestato ai democratici di avere una posizione radicale, ma ha riconosciuto che i repubblicani devono impegnarsi per guadagnarsi la fiducia degli elettori. «Tutti sanno che non sosterrei un divieto dell'aborto a livello federale e metterei il mio veto», ha scritto da parte sua Trump su X, ripetendo che sta agli stati decidere sulle interruzioni di gravidanza in base alla volontà dei loro elettori.

Intanto, dopo l'uscita dell'ex first lady, la portavoce della campagna di Kamala Harris ha ribadito che «sfortunatamente per le donne di tutta America, il marito di Melania non è assolutamente d'accordo con lei. Questo è il motivo per cui più di una donna su tre in Usa vive sotto il divieto di aborto imposto da Trump».

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