Meloni: così taglierò le tasse agli italiani

In Puglia la leader Fdi accanto a Tajani che ribadisce: "Il centro siamo noi"

Meloni: così taglierò le tasse agli italiani

Speriamo che sia femmina? Questo è il tema della prima serata della kermesse organizzata da Affaritaliani a Ceglie Messapica. Ospiti Giorgia Meloni e Antoio Tajani, mentre sabato ci sarà Matteo Salvini con Ettore Rosato, e domani Giuseppe Conte con Francesco Boccia. Alla domanda della serata, la piazza di Ceglie risponde sì. Speriamo che sia Giorgia. A cominciare dal sindaco, Angelo Palmisano, che nel saluto iniziale fa subito il suo endorsement per Meloni, e il pubblico applaude. L'entusiasmo della piazza, tra cui spicca Raffaele Fitto che farà il suo ritorno in Parlamento, anticipa il sondaggio di Lab21 sul gradimento dei leader che viene presentato dal direttore Roberto Baldassarri: Giorgia Meloni batte Enrico Letta 23,4% a 22,1%, Calenda al 18 poco dopo Salvini. Giuseppe Conte, il leader dei riformisti, è sotto al 13. Arriva Giorgia Meloni, intervistata dal direttore Angelo Maria Perrino. È emozionata, dice che il presidente del Consiglio lo nomina il capo dello Stato ma «se il centrodestra vincesse le elezioni e Fratelli d'Italia fosse il primo partito, la volontà degli italiani sarebbe chiara e io che credo che la volontà degli italiani è sovrana». Dice che ieri non è riuscita a dormire pensando di avere sulle spalle la vita delle persone che non riescono a pagare le bollette: «Fdi propone da sempre un radicale cambio di paradigma del sistema impositivo, perché la tassazione sul reddito tenga conto della composizione e delle caratteristiche delle famiglie, con l'introduzione a regime del cosiddetto quoziente familiare. In sostanza più è numerosa la famiglia, meno tasse si pagano. È un obiettivo di legislatura, ma fin da subito intendiamo dare un immediato contributo tangibile a tutti i nuclei familiari». «Aumenteremo l'assegno unico del 50%, che in questo modo arriverà a un massimo di 260 euro mensili per figlio. Quanto costa? 6 miliardi». Poi è intervenuto Antonio Tajani, incalzato subito sulla polemica della settimana, montata da un post di Chiara Ferragni, dice che nessuno, con la vittoria e il governo di centrodestra, toccherà il diritto all'aborto: la legge che è in vigore rimane in vigore. Poi bisogna aiutare le donne che non vogliono abortire a non abortire, perché l'aborto è sempre un trauma. Bisogna permettere a chi è obiettore di coscienza di fare l'obiettore, ma non è nella nostra intenzione mettere a repentaglio la legge.
Tajani ha detto che nei prossimi giorni il leader del Ppe, Manfred Weber sarà in Italia. E chiude in sostanza a ipotesi di un altro premier tecnico. «Ho stima per Draghi. Ma è finito il tempo dei tecnici. Si vota ed è l'ora di un Governo politico».


Tajani si sofferma sulle differenze di programma tra Forza Italia e Azione: «Noi siamo il centro -

osserva - il Partito popolare europeo in Italia, non so cosa sia Azione, una volta sta con la sinistra, poi litiga e si allea con Renzi... . Insomma mi sembra più un partito da Scherzi a parte che una seria proposta politica».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica