Meloni: "Ingiustificabile minimizzare"

Dalla premier a Mattarella: le istituzioni condannano l'attacco contro Trump

Meloni: "Ingiustificabile minimizzare"
00:00 00:00

Al di là delle parole di solidarietà e di censura di ogni forma di violenza, comune denominatore di tutte le reazioni del mondo politico italiano all'attentato a Trump, il senso di sgomento e di allarme per la tenuta delle istituzioni democratiche è il vero fil rouge delle dichiarazioni di leader e rappresentanti delle istituzioni. A iniziare dal presidente della Repubblica che parla di «grave allarme». «La violenza che, da qualche tempo, ha ripreso a manifestarsi in ambito politico - afferma Sergio Mattarella - è uno sconcertante sintomo di deterioramento del tessuto civile e del pericoloso rifiuto del confronto, del dialogo, del rispetto della vita democratica». Di atto «gravissimo» e «molto preoccupante» parla anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana. La premier Giorgia Meloni interviene su X dove scrive: «Servono parole chiare. I silenzi, le mezze giustificazioni, le minimizzazioni e le demonizzazioni non sono giustificabili e creano l'humus culturale che produce atti come quello cui il mondo ha appena assistito».

Lo scampato pericolo per le sorti di Trump è una cosa, la possibilità che il gesto isolato sia sintomo di una deriva violenta del confronto politico in America è un'altra. «Ci possono essere idee differenti - suggerisce il leader del Carroccio Matteo Salvini, - ma certi toni violenti da parte di certa sinistra poi rischiano di armare le mani di deboli di mente». Che sia necessario abbassare i toni ne è convinto anche l'altro vicepremier, Antonio Tajani. «Mi auguro che questa campagna elettorale ora avrà toni diversi - aggiunge il leader azzurro - e che Trump e Biden cercheranno di impedire uno scontro che possa peggiorare la situazione». Alle parole di Salvini replica indirettamente l'eurodeputato dem Dario Nardella che vede in gesti simili il rischio che la politica «precipiti in nuovi conflitti e nuove limitazioni degli spazi democratici». La segretaria dem Elly Schlein conferma che «in democrazia non c'è spazio per la violenza». «Questo attentato infatti sta già cambiando il corso della campagna elettorale», aggiunge l'ex sindaco di Firenze. Queste forme d'odio politico, aggiunge il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, possono mutarsi in premesse del terrorismo. Carlo Calenda (Azione) parla di «spirale autodistruttiva dell'Occidente», mentre Matteo Renzi punta l'indice sulla diffusione delle armi negli Usa. Parte del mondo politico, poi, vede nella drastica contrapposizione nel confronto politico uno dei mali di questo tempo. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ne è convinto. «La polarizzazione delle opinioni pubbliche dilanierà le democrazie - preconizza con un tweet il ministro -, se continuiamo così. Negli Usa come in Ue o in Italia. Troppe persone senza rendersene conto spesso parlano con linguaggi di odio e divisione, di cui misconoscono gli effetti. Sarebbe ora di capirlo. Prima che sia tardi». Opinione condivisa anche dalla dem Pina Picierno che aggiunge: «Il dibattito politico sta pericolosamente scivolando verso una nuova fase di terrore frutto di una radicalizzazione che coinvolge le ali estreme della società».

L'attentato a Trump diventa strumento di speculazione politica pure da noi coi leghisti che leggono negli effetti della vicenda un vaticinio del sicuro successo del tycoon al voto di novembre («Non c'è più niente che possa fermare Trump», sentenzia il deputato leghista Simone Billi) e con la sinistra che invece attacca il leader della Lega colpevole di

strumentalizzazione. «Vorrei spiegare a Salvini che continuare ad affermare che la sinistra alimenta una politica d'odio - dice Angelo Bonelli, leader dei Verdi -: è il classico esempio di quello che la politica non dovrebbe fare».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica